Il Campidoglio prepara il parere, da spedire in Regione, sullo stadio a Tor di Valle. Sono giorni decisivi. Dopo il mega-ritardo accumulato dai proponenti nel presentare le carte, ora è l’amministrazione comunale a prendersi qualche giorno in più per analizzare il materiale. In teoria, la dead-line per analizzare i documenti scadeva ieri, ma da Palazzo Senatorio fanno sapere che i controlli tecnici sono ancora in corso.
In ogni caso, spiegavano ieri dal Campidoglio, è questione di giorni: entro la settimana tutto il materiale ricevuto da James Pallotta e dal costruttore Luca Parnasi verrà spedito alla Pisana (che poi dovrà convocare la conferenza dei servizi). Non verà inviato da solo. Ci sarà un corposo «dossier», composto dai pareri espressi dai vari dipartimenti coinvolti nell’analisi: l’Urbanistica, l’ufficio Politiche dello Sport, la Mobilità, l’Ambiente. Si tratta di valutazioni puraente tecniche, non politiche. Certo è che la nuova giunta M5s ha più volte espresso le sue tante perplessità sul progetto sognato dal manager di Boston. «Noi siamo favorevoli a uno stadio di calcio per le grandi società sportive», ha detto più volte il vicesindaco Daniele Frongia, che ha la delega allo Sport. Ma a patto che non si tratti di costruire «un nuovo quartiere», con la scusa del calcio.
Anche il responsabile dell’Urbanistica, Paolo Berdini, ha bollato il progetto come «una gigantesca speculazione edilizia in cui lo stadio è solo un pretesto. L’area di Tor di Valle non va affatto bene. Perché spendere 400 milioni di euro per una zona dove abitano zero cittadini?». Del resto anche l’Istituto nazionale di Urbanistica ha bocciato il progetto, evidenziando che solo il 14% delle cubature è riservato allo stadio, mentre il restante 86% andrebbe a negozi, alberghi, uffici e ristoranti: tre grattacieli alti fino a 220 metri, più altri 15 edifici commerciali.
(Il Messaggero – L. De Cicco)
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