(La Stampa – F. Manassero) L’uno non vuole sentir parlare di crisi, l’altro di scudetto. La differenza di forze tra Sinisa Mihajlovic ed Eusebio Di Francesco è ben maggiore dei due punti che separano in classifica Torino e Roma, eppure questo pomeriggio il primo potrebbe superare il collega in caso di successo. Certo, sarebbe un po’ clamoroso, visto anche l’approccio con cui i due si affacciano all’incrocio, con quel senso di improvvisa insicurezza che minaccia il Toro, mentre all’opposto si respira grande convinzione dopo il pesante 3-3 strappato in Champions a Londra al Chelsea. Eppure, se novanta minuti non cambiano la vita quando non è passato un terzo del campionato, possono condizionare due squadre che oggi cercano risposte concrete per i propri obiettivi.
Il prequel sembra quello dell’anno scorso, a parte l’assenza nella sceneggiatura di Francesco Totti, che realizzò al Toro l’ultimo dei suoi 250 gol in serie A: «Il più grande italiano degli ultimi 30 anni», l’omaggio di Mihajlovic che è stato anche suo compagno. Ma il finale è tutto da scrivere. Allora – 25 settembre 2016 – Torino e Roma arrivarono allo scontro diretto nelle stesse condizioni: con i padroni di casa che non vincevano da tre turni e l’ex squadra di Spalletti che stava cercando di inquadrare la propria forza. «Speriamo di rivedere lo stesso film», l’augurio di Mihajlovic, che si rilanciò grazie alla partita più bella della sua gestione (3-1) e incamerò fiducia per vincere le successive due: come allora, poi il Toro giocherà contro la Fiorentina. «La Roma è una squadra fortissima, è favorita – non si nasconde il serbo –, occorre l’impresa. Per noi è il primo momento decisivo, purtroppo veniamo da due pareggi inaspettati, ma non è la fine del mondo. E non siamo in crisi. Le critiche le accetto, qui nessuno ha mancato di impegno, ma ora bisogna essere più attenti e concreti. Dall’anno scorso siamo la squadra con più rimpianti della categoria». Belotti in ripresa I granata, ancora privi di Belotti, Lyanco e Obi e con Ansaldi ko all’ultimo secondo (affaticamento muscolare alla coscia sinistra), non cambieranno pelle, ma rispetto a Crotone recuperano Acquah e Barreca, al rientro dopo tanto tempo. Intanto l’esame di ieri a Perugia cui si è sottoposto il Gallo ha dato esiti confortanti e da domani la punta potrà iniziare ad allenarsi: «Speriamo di recuperarlo per l’Inter», così Mihajlovic.
Dall’altra parte, Di Francesco ritrova in lista Defrel e Schick, quest’ultimo appena alla seconda convocazione. Oggi il Toro dovrà provare a battere anche l’effetto Grande Torino, stadio che in pochi mesi ha perso le fattezze da fortino. La media punti/partita è diventata pressoché identica tra casa (1,67) e trasferta (1,60), dodici mesi fa invece quella interna era di 2,3 (1,84 a fine stagione). Se Mihajlovic sperava in una squadra con un volto solo rispetto al passato, non pensava a questo. Davanti ai propri tifosi il Toro non vince da quasi due mesi: l’unico successo, contro il Sassuolo.
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