Walter Mazzarri

(La Stampa – F. Manassero) A Roma cercando il vero Belotti, ma pure gli assist giusti per esaltarlo. La missione di Walter Mazzarri è chiara per risollevare l’orgoglio granata: sbloccare chi può fare la fortuna della squadra. Bel rebus l’astinenza del Gallo, perché gira e rigira il problema è sempre lì. Finora senza una prospetti- va di conclusione, ma con diverse soluzioni ancora da testare, oliare, approfondire. Il guaio per il tecnico toscano è che il campionato sta imboccando il rettilineo finale senza che il cannoniere della scorsa stagione abbia ripreso la sua produzione seriale: 5 gol contro 22 dopo 27 giornate. Un Belotti in tono minore anche per la qualità dei gol segnati alle grandi, 8 un anno fa rispetto al solo centro, peraltro inutile, di questo campionato contro il Napoli. Colpa di una stagione costellata da due seri infortuni, ma anche di una squadra che non è stata più capace di assecondarlo. Ed esaltarlo. Appena due volte il bomber del Toro è stato mandato in porta dai compagni, una volta da De Silvestri per l’euro-rovesciata al Sassuolo (2a giornata) e l’altra da Ljajic per il gol del momentaneo sorpasso sulla Sampdoria (4a).

CAPITANO DA SBLOCCARE – Manca una casella per scrivere la formazione granata, domani contro i giallorossi. Riguarda proprio l’attacco. Dove con gli intoccabili Belotti e Iago Falque (il capocannoniere del Toro con 9 reti e l’assistman di squadra con 5), sono in tre a giocarsi i gradi di assistente. E se ieri tutti gli indizi, a causa di un naso fratturato, portavano al ribaltamento delle gerarchie tra i due calciatori più pagati dal club di Urbano Cairo, ma anche quelli con più talento, cioè Adem Ljajic, il secondo migliore uomo-assist della squadra (2) per Niang, nelle ultime 24 ore l’ex del Milan ha ripreso quota (anche se di fatto ha perso 3 giorni di allenamento). Togliendo al serbo la certezza della prima da titolare del 2018 (l’ultima volta, il 2 dicembre contro l’Atalanta), dopo che lo stesso Ljajic si è scrostato la ruggine per il lungo inutilizzo (6 partite fuori per scelta tecnica) con gli ultimi 20’ disputati al Bentegodi contro il Verona. Mazzarri si porterà il dubbio fin dentro gli spogliatoi dell’Olimpico, sapendo che c’è anche una terza strada, già esplorata in passato con buoni frutti, se abbinata al Toro da trasferta: Baselli nell’anomalo ruolo di trequartista, mossa già proposta a Marassi contro la Sampdoria. Una soluzione più conservativa, è vero, ma in una squadra che corre meno di tutti in serie A, in mancan- za degli assist vincenti almeno c’è la garanzia del maratoneta. Baselli è il granata con più chilometri nelle gambe, con una media di 10,91 a partita.



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