Trattativa a oltranza, per raggiungere l’accordo con Adem Ljajic. Un “sacrificio” per un pezzo da novanta. Il presidente Urbano Cairo l’ha compiuto in modo da avvicinare le richieste dell’entourage. Aspettando il sì, e con un certo ottimismo di base perché il passo compiuto verso il giocatore è notevole.

LE CIFRE – E’ pronto un quadriennale, con opzione per il quinto, superando il milione e mezzo grazie a vari bonus. Un passo che può essere decisivo. Almeno questa è la sensazione. Il Toro, a questo punto, ha fatto il massimo. L’accelerazione è dovuta alle necessità della Roma di chiudere le cessioni entro ventiquattr’ore per motivi di bilancio e di fair play. Di solito a questo punto serve la buonuscita ma questa è un’altra storia. Resta l’attesa, anche dei tifosi, perché il nome è uno di quelli importanti del nostro campionato, anche se si preferisce il giocatore convinto a questa telenovela con sfondo economico. Fali Ramadani, che rappresenta il nazionale serbo, sfrutta ovviamente la scadenza con la Roma fissata nel 2017. Anche per questo il ds Gianluca Petrachi ha trovato l’accordo con i giallorossi abbastanza in fretta. Sette i milioni richiesti, richiesta congrua perché il prossimo anno sarebbe svincolato. Più complesso l’accordo con il giocatore, invece. Perché al Toro c’è il tetto ingaggi, sforato soltanto per Quagliarella chiamato a sostituire il partente Immobile (il primo Ciro, quello capocannoniere con 22 gol; quello tornato a gennaio è di nuovo del Siviglia perché si è deciso di non riscattarlo, ha cambiato motivazioni…).

UN CRACK – Il serbo, 24 anni, è stato richiesto espressamente da Sinisa Mihajlovic che ben lo conosce. E’ noto il suo rapporto turbolento quando era sulla panchina della Nazionale, per il rifiuto del ragazzo a cantare l’inno, ma questo è il passato. Conta la qualità dell’attaccante, con un potenziale ancora non espresso completamente. Gli manca solo quella continuità che gli può permettere di compiere il salto di qualità. Adem è avvistato in questi giorni a Maiorca, Ibiza e Formentera dove c’è anche il grande amico Stevan Jovetic (i due fanno parte della stessa scuderia, la Lian Sports) e c’è Edin Dzeko. Bomber in cerca di… sistemazione.

L’ATTACCO – E l’attacco del Toro manca del suo big che può risultare il valore aggiunto. Mihajlovic si aspetta molto da Ljajic, per questo ha avallato l’operazione. Che è andata via liscia con la Roma e ha incontrato qualche intoppo con il giocatore. Normale, visto l’ingaggio di 1,9 che si porta dietro. Nell’Inter non ha incantato, quest’anno. Ma di sicuro è un talento. Per questo Cairo ha detto sì al sacrificio, per questo il ds Petrachi ha dato vita alla non-stop anche notturna per avere il fatidico sì. Arrivasse un clamoroso no, si andrebbe sulle alternative. Piace Roberto Soriano, che il tecnico ha allenato alla Samp. Ne ha parlato con i dirigenti blucerchiati lo stesso Miha: la valutazione , al momento, resta alta, oltre i 10 milioni.

LA DIFESA – Con l’agente di Ljajic, poi, c’è la questione che riguarda un altro suo assistito: Nikola Maksimovic. Il difensore sembra destinato a vestire ancora la maglia granata, quasi un patto d’onore, magari con la promessa di agevolarlo se arrivasse la prossima stagione l’offerta giusta. Il presidente, in passato, ha rifiutato quella del Napoli chiedendo 25 milioni non trattabili. Sarà determinante, però, anche l’atteggiamento del centrale e per questo Mihajlovic, che l’ha già sentito, chiede il faccia a faccia per capire. E capirsi.

(Tuttosport – E. Erbi)



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