Lucas Torreira, centrocampista della Sampdoria

(Il Messaggero – M. Callai) Perno e anima operaia del centrocampo. Da un anno, in Lucas Torreira, la Samp ha trovato una risorsa insostituibile per il suo gioco. L’uruguaiano è il principe dei palloni recuperati. Personalità, umiltà e cattiveria agonistica si miscelano, in pari dosi, dentro questo ventunenne alto un metro e sessantotto. Qualità notate anche dalla Roma che in estate ha cercato di far sue e che, invece, sabato dovrà cercare di arginare.

Torreira, due partite e due vittorie. Come si spiega questo avvio della Sampdoria?
«Siamo una squadra con tanti giocatori nuovi, abbiamo bisogno di tempo per conoscerci al meglio. Volevamo partire subito forte e questi sei punti ci permettono di proseguire su questa strada con tranquillità».

Lei è reduce da una stagione molto positiva. In che misura Giampaolo l’ha aiutata a crescere?
«Mi ha insegnato a muovermi dentro il campo, a coprire bene gli spazi senza correre a vuoto. Sino a tre anni fa, prima dell’intuizione che Oddo ebbe a Pescara, giocavo sulla trequarti dove amavo dribblare e tener palla. Giampaolo mi chiede di toccarla poche volte, di giocarla subito e verticalizzare».

La profondità la trova bene anche il suo connazionale Ramirez…
«Gaston è poco più grande di me ma ci conosciamo da tempo. È forte e ha personalità, qualità già viste contro Benevento e Fiorentina».

Dice che lei arriverà presto in Nazionale…
«È il mio sogno, spero che la chiamata arrivi presto».

Sabato sera arriva la Roma. È una prova di maturità?
«Partita molto dura, ma importante per il nostro futuro. Esattamente un anno fa, ci presentavamo all’ Olimpico dopo aver vinto le prime due partite. A quella sconfitta, rocambolesca, ne seguirono altre tre e poi fu difficile uscire da periodo complicato».

Al ritorno, però, vi prendeste la rivincita…
«Ci credemmo sino all’ultimo, rimontando due volte e, alla fine, difendendo il vantaggio nonostante una grandissima stanchezza».

Il momentaneo 2-2 lo firmò Schick. Sabato lo rivedrà con la maglia giallorossa…
«Sicuramente lo abbraccerò, ho un bel rapporto con lui. Non so se giocherà, spero di no (ride, ndc). In ogni caso ci saluteremo con affetto».

Qual è il suo giudizio sulla squadra di Di Francesco?
«È sempre tra le più forti d’Italia, non la ritengo inferiore a Juventus e Napoli. Giocano sempre per vincere ma, in vista di sabato, noi ci stiamo preparando per fare altrettanto. Possiamo contare su un gruppo dove tutti, dai titolari alle riserve, hanno carattere e mentalità».

C’è un avversario che stima particolarmente?
«De Rossi. È un grande giocatore che seguo sempre con attenzione per poter imparare qualcosa».

Come ha vissuto durante il mercato l’attenzione della Roma nei suoi confronti?
«Con tranquillità, perché ero in Uruguay con la mia famiglia. Sentivo che si parlava di Roma ma anche di altre società. La mia priorità era il rinnovo con la Samp e sono molto contento di esser rimasto qui».

La Roma può esser la squadra giusta per il grande salto?
«Sicuramente è una prospettiva importante per un ragazzo di 21 anni come me. Il discorso vale anche per altri grandi club che ci sono in Italia o anche in Europa. Comunque, adesso la mia testa è solo alla Sampdoria».



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