Ai quarantenni Shevchenko o Seedorf, Ronaldo o Nesta, Ballack o Kluivert, sarebbero venuti i reumatismi. Mentre la Roma imbarcava gol e grandine, invece, il suo quarantenne era lì, sotto il nubifragio, a riscaldarsi. Da solo. L’assist, il gol, il successo ancora una volta da eroe moderno, sono il tributo degli dei del calcio a Francesco Totti. Sulle quaranta candeline soffierà tra quindici giorni: il regalo se lo è già fatto con un nuovo pomeriggio da dio.
LO VOGLIONO PURE IN INDIA – Il mondo si sta già preparando a celebrare la ricorrenza: richieste per lui sono arrivate pure da Pune, in India. Svedesi si sono imbarcati verso Roma con la sola speranza di scattare una foto con lui. A Trigoria nell’ultimo anno si sono trovati a gestire un’ottantina di giornalisti da tutto il mondo che chiedevano di poterlo intervistare. A Oporto alcuni tifosi portoghesi si sono messi in fila per chiedergli un autografo: peccato fosse il sosia. Lo stesso ingaggiato dal Novara, che per reclamizzare la presentazione della squadra ha voluto sfruttare il “volto” del capitano romanista. Deliri assortiti. Che rischiavano di raccontare un Totti molto personaggio e poco calciatore, come i video social dell’estate in cui regalava prodezze pure sottorete, a beach volley, insieme alla moglie Ilary.
TOTTI MEGLIO DI HIGUAIN – A riportare tutti sulla terra ci ha pensato lo stesso Francesco. I primi 45′ della sua stagione li ha conditi con un assist (più altri due o tre barbaramente sprecati da Dzeko e Salah) e il rigore della vittoria al 92′. Nelle ultime 10 partite di serie A Totti ha giocato 205′ segnando 5 gol. Praticamente, uno ogni 41 minuti. Meglio pure di Gonzalo Higuain, che nelle stesse gare viaggia alla media di una rete ogni 59′ (ma ha giocato molto di più: 471 minuti). Insomma, questo Totti è meglio pure del Pipita. E pensare che l’ultima estate l’aveva trascorsa in maniera diversa dal solito: nemmeno un giorno nella clinica di Merano in cui da anni trascorreva una settimana a luglio per depurare spirito e corpo. Quella settimana l’ha dedicata a famiglia e spiaggia: poteva sembrare un segno di resa: la sensazione è che, non sentisse nemmeno di averne bisogno: “Smettere? E perché, se gioco così…”. Spalletti, che sulle tensioni con Francesco ha costruito la fortuna della Roma, rilancia pure: “Per me giocherà pure un altro anno”. A Pallotta, che al momento del rinnovo aveva annunciato “l’ultimo anno di Totti”, saranno venuti i brividi. E non per la grandine dell’Olimpico.
(La Repubblica – M. Pinci)
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