(Il Tempo – E. Menghi) Un mago del pallone a lezione di tecnica calcistica. Totti è tornato tra i banchi (e sedeva in ultima fila) per studiare quello che in campo gli riusciva benissimo. Ma con un obiettivo diverso: prendere il diploma da allenatore, dopo quello da ragioniere. Ieri pomeriggio è partito il corso Uefa B a Trigoria, 44 alunni (ex calciatori che al massimo sono arrivati a giocare in Serie D) hanno avuto la fortuna di capitare nella classe dell’ex capitano. Non è mai stato uno studente modello ma, anche quando i piedi già gli mostravano un cammino diverso, aveva deciso di portare a termine gli studi: «È stato difficilissimo, ma ho sempre creduto nell’importanza di quell’obiettivo, anche quando il calcio era ormai diventato un lavoro vero». Vecchi ricordi a cui Francesco ha dato una rinfrescata quando si è presentato ai nuovi compagni, una «squadra» di potenziali allenatori. Lui ha ascoltato, in silenzio come tutti, e si è concesso qualche battuta con il docente nella prima lezione dedicata alle regole di comportamento e alla tecnica di base. Un’introduzione ad un mondo che Totti conosce bene, ma affrontato da un nuovo punto di vista: le competenze vanno apprese per poi trasmetterle ai giovani che in futuro potrebbero essere suoi allievi. «Fa sempre una bella impressione, una nota di grande emotività, il fatto che sia presente un fuoriclasse al corso. Non esiste l’equazione grande calciatore grande allenatore, ma Zidane ce l’ha fatta», ci ha raccontato il presidente dell’Aiac del Lazio Sergio Roticiani. Ieri era a Trigoria e ha visto Francesco «felice e tranquillo».

Le 4 ore giornaliere di lezione, dal lunedì al sabato, per sei settimane non hanno entusiasmato l’ex numero 10, che deve dividersi tra scuola e lavoro. Ma l’ufficio non è poi così lontano… Il corso finisce prima di Natale e c’è una quota di assenze da non superare per presentarsi all’esame, visto più che altro come un premio alla passione: salvo disastri, Totti sarà promosso (gli basta il 6 in tutte le materie). Con questa abilitazione potrà fare l’allenatore nel settore giovanile – Primavera esclusa – o nelle categorie dilettanti, poi potrà accedere al corso Uefa A per spingersi fino alla Lega Pro. Ma è davvero il futuro che vuole? Con una qualifica federale in tasca potrà decidere il meglio per sé. Oggi torna a lezione di tecnica calcistica con il professor Savarese, poi la professoressa Gasperini lo introdurrà alla psicopedagogia. Altre materie in programma: tattica, metodi d’allenamento, psicologia, medicina sportiva, carte federali e primo soccorso. Il sabato mattina si scende in campo per mettere in pratica la parte tecnica e alle 144 ore di lezione seguirà un breve tirocinio: Totti potrà farlo con le giovanili a Trigoria, per i dilettanti dovrà spostarsi) Intanto continua le lezioni private da Di Francesco. «Ci sono più squadre – sottolinea Roticiani –che tecnici qualificati, i corsi vogliono dare ai bambini insegnanti qualificati». E magari anche un mago del pallone.



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