Tra qualche ora tornerà a rilassarsi, al sole delle Bahamas. Ma lo farà con una consapevolezza diversa rispetto ai giorni trascorsi a Mykonos o Ibiza. Nella lunga estate dell’addio al calcio, Francesco Totti riparte da una certezza: la sua seconda vita continuerà dov’era finita la prima. A Trigoria, con la Roma. I campi del centro sportivo non li vivrà più da capitano, d’accordo. Ma per i prossimi sei anni sarà lui il direttore tecnico romanista. La decisione definitiva l’ha presa mercoledì, parlando a lungo con il ds Monchi. Ieri l’ha ribadito a Pallotta, venuto da Londra solo per incontrarlo. Francesco lo ha raggiunto nella veranda su via del Babuino dell’hotel De Russie per l’aperitivo: una formalità. Tutto era deciso dal giorno prima, al punto che ieri pomeriggio a Trigoria Totti ha registrato un video messaggio da trasmettere appena verrà ufficializzato l’accordo. Che diventerà effettivo soltanto all’inizio di agosto, una volta archiviate le vacanze utili a elaborare il distacco dal calcio giocato. Affiancherà Monchi, imparerà da lui i segreti di un mestiere nuovo, mettendo a disposizione quelli che conosce forse meglio di tutti sul calcio e i calciatori. Potrà aiutarlo a convincere giocatori indecisi: «Potrà avvicinare i giocatori alla dirigenza e faciliterà le cose, ci conosce bene e sa come funziona tutto», assicura il portiere Alisson da Pinzolo. Ma Totti presterà anche il proprio volto come ambasciatore del club quando ce ne sarà bisogno: a un uomo d’affari come il presidente non sfugge infatti la potenza iconica di Francesco. Nota anche agli organizzatori della tournée americana cui da domenica parteciperà la Roma: avrebbero voluto fortemente Francesco, che però non ci sarà. Al massimo, potrebbe concedersi una visita estemporanea. Ci sarà invece Nainggolan, che ieri a Trigoria ha provato gli scarpini per il tour e fatto una piccola sgambata. Vederlo aveva alimentato le speranze di un rinnovo imminente, gelate però in fretta. In realtà le parti non sarebbero neanche vicinissime, anche se Pallotta giura: «Radja e Manolas non si muoveranno». A proposito del mercato, salta l’arrivo di Nastasic: lo Schalke ha deciso di non cederlo, Monchi punta ora Lemos del Las Palmas o il tedesco dell’Hertha Niklas Stark. Per la fascia sinistra invece la prima scelta è Jonny Castro del Celta, poi il greco Stafylidis (Augsburg). Per l’attacco aspettando Defrel – da definire le moda- lità di pagamento – e lo sbarco oggi alle 19 del turco Cengiz Under (sabato visite e firma), il sogno Mahrez del Leicester. Per il capitolo “storie di ordinaria follia”, c’è invece chi coltiva la suggestione Ibrahimovic. In realtà dovrebbe firmare a breve per il Los Angeles Galaxy.
(La Repubblica – F. Ferrazza/M. Pinci)
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