Francesco Totti

(La Repubblica) Daniele De Rossi in quel di Trigoria, Francesco Totti dagli Emirati Arabi. Mentre Eusebio Di Francesco prepara la sfida amarcord contro il Sassuolo (domani alle 15), il capitano del presente e quello del recente passato della Roma tracciano la linea in vista del nuovo anno. Partendo, inevitabile, dalla gara persa in casa della Juventus: «Loro sono fortissimi, hanno una rosa importantissima», ammette il centrocampista a Sky Sport. L’amarezza per non aver strappato neanche un punto è ancora presente: «Non abbiamo sfruttato le occasioni, il pareggio non sarebbe stato assurdo e ci avrebbe permesso di vedere l’inizio di anno in maniera diversa». La definizione di gruppo «maturo» per vincere, in ogni caso, non gli piace: «Me l’ha insegnato Antonio Conte, è una parola di cui si abusa spesso. Si vince con l’allenamento, fuori dal campo, non bastano le ambizioni per una partita sola».

Ecco allora che, nella personale gerarchia del campionato, i bianconeri rimangono in prima fila: «Da due anni dico che il Napoli è la più accreditata, ma dobbiamo ripartire dalla Juventus come favorita. Dietro di loro, poi, ci siamo noi» . De Rossi, che contro il Genoa fu espulso dopo l’intervento del Var, dice la sua anche sull’apporto della tecnologia in campo: «Non è ancora perfetto, ma negli anni ci darà tranquillità in campo nell’accettare le situazioni». Ultima battuta, su Totti nei panni di dirigente: «Mi piaceva più da calciatore perché mi faceva vincere le partite! Ha un ottimo rapporto con Monchi, ha trovato il suo posto ideale».

Da Dubai gli fa eco il diretto interessato: «Gli manco perché ero vicino a lui sul pullman per andare allo stadio», scherza Totti. Il dirigente giallorosso, intervenuto a una conferenza sulle strategie d’investimento dei calciatori, ha ritirato il Global Soccer Award alla carriera: «Fino all’anno scorso – ha raccontato sempre a Sky – il mio obiettivo era giocare. Ora la mia priorità è investire il mio tempo nella Roma e promuovere il club nel mondo» . L’ex numero 10 crede nelle possibilità di primo posto: «Siamo una squadra candidata a vincere, siamo una delle 3 o 4 che possono realmente contendersi il titolo. Qui uno scudetto ne vale dieci». A chi gli chiede infine cosa invidi alla Juventus, Totti risponde: «In questo momento, lo stadio di proprietà».



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