«E mica come le persone, che a causa dei particolari mandano per aria sogni e grandi amori». Cantava così, Povia, nel 2006, quando vinse Sanremo condotto da Panariello e dalla neomamma Ilary Blasi, arrivata solo negli ultimi giorni per occuparsi del marito. Era all’aeroporto quando Totti si infortunò contro l’Empoli. Il Mondiale era a rischio e il giocatore in lacrime, e in quei giorni il capitano giallorosso ascoltava Povia, visto che per un particolare, la placca alla caviglia, non voleva rinunciare al suo sogno: vincere il Mondiale. Ecco perché al dieci è venuto naturale stravolgere la scaletta e scegliere quella canzone al posto della prevista «Si può dare di più». E dato che il picco dell’Auditel è stato registrato con lui (oltre 14 milioni di spettatori) e lo stesso vale per i tweet (più di 30mila solo su #Totti, oltre 100mila quando era in onda), la scaletta non rispettata e la battuta sul piccione sono diventate virali. «Lo ha fatto per prendere in giro l’aquila Olimpia, che i romanisti chiamano “er piccione”», il passaparola delle radio romane. Totti però ha voluto chiarire tramite Maria De Filippi: «Non ce l’aveva con la Lazio, ma era la canzone che ha vinto quando conduceva la moglie». Ma nonostante la spiegazione le emittenti laziali hanno replicato: «Ormai sta più in tv che in campo». E pazienza se il cachet Totti lo ha devoluto in varie associazioni benefiche, si pensa già al derby. E chissà cosa potrebbe succedere se davvero si concretizzasse l’ipotesi del direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano: «Una conduzione Totti-Ilary? È interessante». Se quelle di mercoledì sono le premesse, altro che piccioni.
(Gazzetta dello Sport)
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