AS ROMA NEWS TOTTI SPALLETTI – Dopo un libro, una serie tv, mille botta e risposta, una mezza tregua, siamo arrivati alla fine del percorso: pace. Francesco Totti abbraccia – per ora solo idealmente – Luciano Spalletti, che ricambia – altrettanto idealmente -, con invito a un incontro. Per Francesco si riaprono pure le porte della Nazionale, e lo scambio di baci e abbracci tra il ct e il suo ex capitano ne è solo la conferma, scrive Il Messaggero.
I due oggi preferiscono ricordare più i vecchi tempi belli, che gli ultimi piuttosto burrascosi, pieni di veleni e rancori. Francesco, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha detto del suo ex allenatore: «Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, c’è un profondo legame tra noi, vorrei riabbracciarlo».
Lucio ha letto, gradito e risposto. «C’è stato un periodo in cui non sono stato capace di fargli capire che io non ho mai smesso di abbracciarlo, che l’avrei sempre voluto con me. Prima della prossima partita all’Olimpico andrò a trovare alcuni amici che abbiamo in comune al Bambino Gesù, potrebbe essere una bella occasione per fargli visita insieme».
Totti era stato chiaro: «Se lo incontrassi lo saluterei con affetto, mi farebbe piacere. Credo che tra noi ci sia un profondo legame. Anche perché quello che abbiamo passato insieme, quando arrivò da Udine, è per me, nella mia vita, qualcosa di irripetibile. Sia in campo che nel quotidiano. Io uscivo una o due volte a settimana con lui a cena. Luciano era una persona piacevole, divertente, sincera. Nella fase finale il nostro rapporto è stato condizionato dall’esterno, specie dai dirigenti o consulenti della società, e non ci siamo più capiti. Anche io ho fatto degli errori, ci mancherebbe. Credo che tutti e due, se tornassimo indietro, non entreremmo più in conflitto».
Checco, così lo chiamava Spalletti in pubblico e privato, era la stella, l’uomo a cui si era aggrappato anche nei momenti difficili che, soprattutto all’inizio del suo percorso nella Roma, aveva vissuto. «Si va da Checco», disse un giorno Luciano alla squadra, invitandola ad andare a casa del capitano pochi giorni dopo la sua operazione alla caviglia, febbraio 2006. Una sorpresa gradita.
Totti e Spalletti erano amici, confidenti. Poi, nella seconda parte dell’avventura di Lucio alla Roma, qualcosa è cambiato. C’era una corrente di pensiero all’interno di Trigoria che riteneva il capitano a fine corsa, a questo si riferisce Francesco quando parla di colpe di uomini della società e consulenti. E Totti stesso, in quel periodo, si aspettava una mano amica, invece ha trovato in Spalletti, a suo dire, il nemico, come altri.
Ha pensato che il tecnico fosse usato per farlo fuori e il famoso episodio del febbraio 2016, quando Spalletti – irritato da certe sue dichiarazioni – non lo ha convocato per la sfida con il Palermo e lui, stizzito, ha lasciato Trigoria, ne era la dimostrazione pratica. «Sono stato cacciato da casa mia», disse. Totti poi ha firmato il rinnovo per una stagione proprio alla fine di quell’anno, per lui è stata una rivincita, ma l’ultima stagione è stata agonizzante, terminata con un addio al calcio struggente e mai desiderato.
E l’intervista rilasciata dalla ex moglie Ilary nel settembre del 2016, in occasione dei 40 anni del capitano, e nella quale entrava nella questione Spalletti-Totti, non ha certo aiutato a rimettere in ordine i rapporti tra i due, anzi. Alla fine, siamo nel 2017, Francesco ha smesso e Spalletti se n’è andato, spinto dall’onda pro-Totti. Le strade si sono separate brutalmente, con i retroscena svelati nella sua autobiografia e con la nota fiction interpretata da Pietro Castellitto.
Sono passati quasi sette anni dalla lite del 2016 e poi ce ne sono state altre, pesanti. Ora è il momento di ritrovarsi, di chiarirsi. Soprattutto, di dimenticare gli errori, commessi da entrambi. Il 13 la Nazionale si ritroverà a Coverciano per preparare le partite con Macedonia e Ucraina, la prima si giocherà a Roma e Spalletti ha ufficialmente invitato Totti a raggiungerlo al Bambino Gesù, dove è in programma, il 16, una visita nel reparto oncologico. Francesco ci sarà. E non è escluso, che possa essere invitato anche a fare un giro a Coverciano, proprio prima della sfida con la Macedonia all’Olimpico e la partenza per Leverkusen, in attesa che magari torni, con un ruolo nel settore tecnico o come ambasciatore, all’interno della Figc. Con Gravina se n’è già parlato.
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