Rassegna stampa
Totti: “Grande Fonseca, ci riporterà in Champions”

NOTIZIE AS ROMA TOTTI FONSECA – Esattamente due anni fa, nella stessa sala della Nuvola di Fuksas, Monchi presentava il libro sulla sua vita «I segreti del Re Mida del calcio mondiale». Al suo fianco un totem del giornalismo sportivo come Paolo Condò, lo stesso che ieri ha presentato l’ultimo suo libro («La storia del calcio in 50 ritratti») e che al suo di fianco ha invece voluto un altro totem, stavolta giallorosso, come Francesco Totti (oltre a Walter Veltroni, moderatore dell’evento). Totti di ritorno dalla trasferta di Milano, dove venerdì sera ha assistito a Inter-Roma. «È stata una partita bellissima, combattuta – ha detto l’ex capitano romanista –. La Roma ha giocato a viso aperto e senza paura, riuscendo ad ottenere un buon punto con la capolista».
Corsa Champions
Già, un punto che permette alla Roma di restare al quarto posto in coabitazione con il Cagliari e – quindi – in orbita per la prossima Champions League. «Questa Roma può lottare per arrivare tra le prime quattro, anzi deve lottare – continua Totti –. Ha un grande allenatore come Fonseca che ha capito il campionato italiano, ha un organico forte e tifosi che vogliono e meritano la Champions. È giusto che la Roma sia nelle prime quattro del campionato». Anche perché le tre che sulla carta ad inizio stagione dovevano giocarsi il titolo stanno vivendo tutti momenti molto diversi. «A inizio anno pensavo che Napoli, Juve e Inter avrebbero fatto un campionato a parte. Il Napoli con la squadra che ha può risollevarsi. E poi ha un grande allenatore e una grande società. Per la Juve l’obiettivo è la Champions e in Italia se la deve vedere con una squadra rognosa come l’Inter, che ha un tecnico top che vuole vincere a tutti i costi. Conte si sta dimostrando un valore aggiunto, anche se poi alla fine penso che la Juventus spingerà sull’acceleratore nel momento decisivo». Già, Conte, il tecnico che Totti ha provato a portare a Roma. «Ti trasmette tanto, a squadra e club. Per fortuna poi ha detto pubblicamente ciò che è successo tra di noi. Qualcuno non credeva fosse andata così». E cioè che Francesco avesse alzato il telefono per convincerlo ad accettare i giallorossi.
Tra passato e famiglia
Poi Totti si è tuffato nell’album dei ricordi. Iniziando dalla scelta di legarsi per sempre alla Roma («Una scelta di cuore, è stata la mia vittoria più bella. E per questo cammino sempre a testa alta»), al suo vissuto a Trigoria: «Vivere 25 anni a casa tua con tante persone di passaggio non è semplice, condividere con loro momenti belli e brutti. E da capitano ho dovuto tamponare alcune cose che non sono mai uscite fuori. Se potessi, però, risceglierei tutti e 25 gli anni vissuti nella Roma, anche i momenti di difficoltà. Se invece dovessi scegliere un giorno da non rivivere, dico l’intero ultimo anno. Mi è dispiaciuto essere stato preso come capro espiatorio di tutto». Poi l’azzurro («Il Mondiale è stato il coronamento di una carriera»), la maglia numero dieci («Significa estro e genio, indossarla ha un peso diverso. Da bambino giocavo con il 9, l’11, il 4 e l’8, giocavo a tombola (e ride, ndr )») e la famiglia: «Ilary per me è tutto, mi ha fatto crescere e dato tre perle. La quarta? Sto riuscendo a portarla verso questa strada, devo aspettare il momento giusto». Infine l’investitura, per Lorenzo Pellegrini: «È uno che può fare quei passaggi che fa e domenica per la prima volta ha indossato anche la fascia di capitano. Senza nulla togliere a Florenzi, il capitano è ancora lui». Forse anche qualcosa in più di una semplice investitura…
(Gazzetta dello Sport)
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