Da stamattina, a Roma, Thomas Lintozzi non è più un ragazzo qualsiasi. È il fortunato che ha preso, a rischio quasi della vita, il pallone lanciato in curva Sud da Totti. “Mi mancherai”, ha scritto il capitano, e Francesco mancherà anche a Thomas: “Sto qui con il mio cimelio”, racconta, mentre il suo telefono squilla in continuazione. Amici, parenti, “ma anche tanti giornalisti”, tutti che vogliono sapere qualcosa in più di quel pallone che, da ieri, Thomas non abbandona mai: “Non lo lascio neanche per dormi’ – racconta – e non me ne separerò mai, neanche per tutte le offerte che mi stanno arrivando”.

NON HA PREZZO — Qualcuno, su Twitter, contatta persino i suoi amici arrivando a offrire “qualsiasi cifra”, ma un ricordo così non ha prezzo: “Per me è sacro. Sono un ragazzo di curva, innamorato della Roma e quindi di Totti, sono passato dalle lacrime del giro di campo alla gioia di stringere forte questo pallone”. Ventisei anni, poco ma sicuro ricorderà la giornata di ieri per tutta la vita. Gli chiediamo se vuole aggiungere qualcosa su Totti, non è di molte parole, imbarazzato dall’attenzione che sta suscitando, ma per il capitano ci prova: “L’ho amato da quando andavo all’asilo, per me il calcio è stato lui, lo ringrazierò tutta la vita per quello che ha dato alla gente e, soprattutto, in questo caso a me”.

(Gazzetta.it – C. Zucchelli)



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