La solidarietà alle vittime del sisma, la passione per la Roma da condividere in famiglia e la possibilità di ammirare Francesco Totti dal primo minuto. Erano tanti i motivi per andare a vedere l’amichevole tra Roma e San Lorenzo, la squadra tanto cara a Papa Francesco. L’appello è stato raccolto da 13.000 tifosi, tantissimi gli argentini in Tribuna Tevere mescolati ai romanisti, tutti “uniti nel dolore” come recitava uno striscione in tribuna. E per partecipare alla ‘Festa della Famiglia‘ indetta dal club giallorosso per il Giubileo. Alla fine l’intero ricavato della partita (verrà comunicato nei prossimi giorni) andrà alle popolazioni sconvolte dal terremoto.
LA PRIMA DI TOTTI – Gara vinta dalla Roma per 2-1 con le reti nella ripresa. Al 52′ si sblocca Iturbe lanciato da Paredes, momentaneo pari dell’ex genoano Beluschi al 58′ e nuovo vantaggio romanista al 72′ con il giovane Keba servito da Bruno Peres. Esordio stagionale dall’inizio per Totti, che per l’occasione sul numero 10 sfoggiava il nome ‘Francesco‘ in onore del Santo Padre. Al rientro dal fastidio alla caviglia e al centro del tridente completato da El Shaarawy e Iturbe, il capitano è stato a lungo osannato dai tifosi, da punta a tutto campo gli è mancato il gol (di poco fuori una punizione nella ripresa) ma ha dato il via all’azione del 2-1. «E’ stata una giornata particolare, tutte le squadre del mondo devono portare avanti progetti di questo genere», ha spiegato il capitano a fine match, con un occhio puntato al campionato: «Quello che conta è il campo e noi dobbiamo stare il più possibile vicini alla Juve: anche se sappiamo che non sarà semplice, proveremo a darle del filo da torcere».
SQUALIFICHE – Fra le novità proposte da Spalletti, la posizione da trequartista di Perotti, il giovane Grossi a centrocampo (complice l’infortunio alla caviglia di Juan Jesus nel riscaldamento) e Seck terzino sinistro, oltre all’utilizzo di Emerson al centro della difesa. A fine gara, il tecnico toscano si è detto «soddisfatto del mercato, è chiaro che poi si tenta di avere sempre di più, ma la società ha fatto quello che era possibile e io sono a posto con la rosa che ho». Sul mancato arrivo del centrocampista, ha aggiunto: «Mi servono tutti per farli anche riposare, magari porto Florenzi avanti anche nel tridente offensivo». Da oggi si torna a pensare al campionato, con il rientro domenica sempre all’Olimpico contro la Sampdoria. Ieri è tornato a Roma De Rossi (appena diventato papà del terzo figlio), che ha lasciato la Nazionale a seguito dell’infortunio al solito polpaccio sinistro. Presto verranno ripetuti gli esami, si parla di uno stop di almeno venti giorni. Intanto dalla Uefa arriva la stangata: 3 turni di squalifica per il fallaccio a Maxi Pereira in Roma-Porto. De Rossi salterà Viktoria Plzen, Astra Giurgiu e Austria Vienna. Per questo Spalletti gli toglierà la fascia di capitano per altrettanti turni: «Sono le regole, lui lo sa e lo accetta da campione». Due giornate anche per Emerson Palmieri.
(Tuttosport – S. Di Stefano)
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