Franco Baldini

NOTIZIE AS ROMA TOTTI – Francesco Totti sta pensando di lasciare la Roma. Il capitano storico si sente ormai ospite indesiderato in casa propria. Lo ha detto alcuni giorni fa, quando è stato invitato a partecipare a Londra al summit con il presidente, i dirigenti e il nuovo allenatore Fonseca. “No, grazie”. Il motivo è semplice: mentre il Ceo Guido Fienga gli chiedeva di assumere un peso specifico maggiore, il fronte anglo-americano faceva altre scelte. Ad esempio, quella del nuovo ds Gianluca Petrachi: a volerlo fortemente, Franco Baldini. Eccola l’altra faccia della medaglia, l’antico “nemico” di Totti, il dirigente che — lui ne è convinto — l’avrebbe voluto fuori dalla Roma a stelle e strisce già nel lontano 2011, quando Baldini dirigeva il club appena rilevato da Pallotta.

Era marzo quando Totti chiese per la prima volta più potere: da quel giorno s’è esposto per la conferma di Ricky Massara come ds e per le candidature di Mihajlovic e Gattuso per la panchina. Immaginare Totti a Londra seduto al suo stesso tavolo per cene e riunioni era pura utopia. “Che ci vado a fa’ se le scelte le fanno gli altri senza interpellarmi?”, avrebbe confidato agli amici. A Trigoria Francesco Totti trova una sola sponda: quella di Fienga, che lo aveva coinvolto nella scelta di Ranieri, dopo l’esonero di Di Francesco.

I contatti con Pallotta, anche solo per lo scoglio linguistico, sono invece ridotti a zero. Dovrà però parlarci, e in fretta: prima del raduno del 28 giugno, per non zavorrare con un caso spinosissimo anche la stagione che viene. Quella è a tutti gli effetti la deadline per arrivare alla soluzione di una situazione complicata. Da qualunque parte la si voglia prendere. “In questo momento vengono dette e scritte tante parole cercando di ipotizzare il mio pensiero e le mie scelte.

A breve il mio punto di vista nelle sedi opportune”, ha scritto ieri sui social Francesco. Tre le possibilità: si dimette, lasciando la Roma dopo quasi 30 anni, e mettendosi sul mercato visto che a oggi non ha proposte concrete. La seconda: tutto resta com’è trascinando una situazione incancrenita, lo scenario meno probabile. La terza: accetta il ruolo di dt dopo il confronto con Pallotta, a fronte di determinate garanzie.

(La Repubblica – M. Pinci)



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