“C’è solo un capitano” urlava la curva Sud dell’Olimpico mentre Francesco Totti, in lacrime, salutava per l’ultima volta il suo stadio prima dell’addio alla Roma. Su Facebook i capitani diventano due: uno resta Francesco Totti, l’altro non è Daniele De Rossi (che prenderà l’eredità del 10 giallorosso), ma Matteo Renzi. “Orgogliosi di questa generazione! Due grandi capitani”, si legge in un’immagine con tanto di dita al cielo del fuoriclasse ritirato e del segretario del Pd, pubblicato sulla pagina del social network «Matteo Renzi News». Una pagina non ufficiale, gestita dai fan di Matteo, scrivono gli amministratori. Quell’immagine, postata lunedì nel primo pomeriggio, è stata anche condivisa da Francesco Bonifazi, deputato e tesoriere del Pd.
E così, ufficiale o no, l’accostamento di Matteo Renzi con Francesco Totti ha scatenato diverse critiche degli utenti nel corso delle 24 ore successive alla pubblicazione, fino a quella «ufficiale» del Movimento 5 Stelle, che sul blog di Beppe Grillo attacca: “Renzi crede di essere Francesco Totti. Oggi la pagina Matteo Renzi News (che fa parte della incredibile strategia comunicativa dell’ex premier e voluta direttamente da lui anche se nessuno lo ammette) ha pubblicato un imbarazzante fotomontaggio, condiviso anche dal tesoriere del Pd Bonifazi”. Sul blog si fa anche riferimento ai diversi commenti di critica: “Il più tenero è “Ma avete fatto un Master in Comunicazione in Corea del Nord?”– si legge ancora nel post del Movimento 5 Stelle -. Tutti sapevamo che l’arroganza e l’ego di Renzi sono sconfinati, ma arrivare a paragonarsi a una bandiera del calcio italiano e sottoporti al pubblico ludibrio è oltre qualsiasi aspettativa. Una differenza sostanziale tra i due c’è: Totti ha detto che avrebbe lasciato e l’ha fatto, con grande onore, Renzi ha promesso che si sarebbe ritirato dalla vita politica se avesse perso il referendum e invece è ancora lì. Nota le differenze”. L’Ufficio stampa del PD precisa che la pagina Facebook “Matteo Renzi News” non è riconducibile in alcun modo alle strutture di comunicazione del partito.
(Corriere della Sera – P. Decrestina)
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