Fuga per la vittoria, tutto in un mese. La Roma non sotterra l’ascia di guerra, provando a restare aggrappata alla Juventus. Perché puntare al primo posto vuol dire assicurarsi quantomeno il secondo. Ma per riuscirci, da Napoli alla sosta, dovrà infilare una mini- striscia positiva, che non preveda sconfitte nel suo ruolino di marcia. Tra i tredici e i quindici punti, in cinque gare di campionato, questo l’obiettivo di mister Spalletti, consapevole che la sua squadra dovrà invertire subito la disastrosa tendenza fin qui collezionata fuori casa: due sconfitte e un pareggio, troppo per un club che dice di voler puntare al primo posto. O, almeno, di volerci provare. Da sabato, fino al nuovo stop del campionato per le nazionali – il 13 novembre – i giallorossi proveranno a fare filotto, tentando di limitare i possibili danni causati dall’intromissione dell’Europa League. Con le gare di coppa, infatti, saranno sette le gare da giocare in ventitré giorni – cinque di serie a, due internazionali – il tutto compresso all’interno di un calendario che spremerà la rosa a disposizione del tecnico toscano.

Si riparte da Napoli, tappa che arriva a due settimane di distanza dalla vittoria sull’Inter, con la conferma di una formazione che si regge sulle spalle di Dzeko, sempre più sicuro dei propri mezzi, dopo la doppietta realizzata con la maglia della Bosnia. «Edin si esprime al meglio quando gioca con un altro attaccante vicino» fa sapere il manager del centravanti, necessità alla quale il ragazzo deve però sopperire adattandosi ai meccanismi chiesti da Spalletti. Proprio nella trasferta più complicata, intanto, la Roma cercherà i suoi primi tre punti stagionali lontano dall’Olimpico, prima di fare ragionamenti legati al turnover per la sfida d’Europa League, di giovedì prossimo, contro l’Austria Vienna. A seguire, tre giorni dopo, sempre in casa, arriverà il Palermo, il primo di una serie di avversari non certo irresistibili, che gli uomini di Spalletti dovranno affrontare prima della sosta. Dopo il Palermo, infatti, ci saranno due gare fuori: il turno infrasettimanale contro il Sassuolo ed Empoli. Poi il Bologna in casa, anticipato da un altro turno Europeo, questa volta a Vienna. Infine lo stop, al termine del quale si capirà quale campionato ha deciso di fare la squadra giallorossa e se sarà stata davvero una fuga per la vittoria, oppure solamente una corsetta poco ambiziosa.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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