REAL MADRID-ROMA – Chi volesse rimproverare alla Roma una scarsa cattiveria, oggi ha i numeri per farlo. L’esordio in Champions League ha detto una cosa, su tutte: che a Madrid s’è consegnata senza lottare, senza provare ad arginare con le buone la furia Real, ma nemmeno con le cattive. Quattro falli in novanta minuti, uno ogni 22’: praticamente i giallorossi hanno evitato anche solo di scontrarsi con i campioni d’Europa. Ne hanno commessi quasi il doppio i bianchi, che certo non ne avevano granché bisogno per frenare le timide offensive romaniste. Eppure quattro falli sono bastati a produrre la punizione del gol e due ammonizioni: insomma, sono anche stati spesi maluccio.

Lo specchio di una squadra che ha smarrito la cattiveria con cui solo 5 mesi fa aveva conquistato le semifinali di Champions. E spalancato la porta all’avversario. La semplicità con cui la Roma espone Olsen alle iniziative avversarie deve gelare il sangue al portiere svedese: 30 tiri subiti al Bernabeu, 102 da quando è iniziata la stagione, che in media vuol dire più di 20 a partita. L’effetto di questa esposizione è che i gol subiti sono già 10, due ogni 90 minuti, più del triplo di un anno fa, quando a questo punto della stagione ne aveva incassati 3. Certo, non aveva incontrato il Real, ma di gol ne ha presi pure 2 dal Chievo e 3 dall’Atalanta, che non hanno Bale o Isco da mandare in campo.

L’ultima vittoria è vecchia di oltre un mese e in mezzo sono cambiati almeno 4 moduli — il 4- 3- 3 che vorrebbe imporre il tecnico, il 3- 5- 2 d’emergenza di Milano, il 4- 2- 3- 1 che pare cucito sulle caratteristiche della squadra, il 4- 2- 4 degli ultimi 20 minuti a Madrid — e 22 calciatori. Il 19enne Zaniolo, all’esordio assoluto, e Perotti, sono gli ultimi di una rosa in cui hanno fatto passerella Strootman, ceduto poche ore dopo al Marsiglia, Marcano e Santon, comparse nella sciagurata serata di San Siro. In estate Monchi ha completato la sua seconda rivoluzione in due anni: 13 acquisti, 7 cessioni. Un tourbillon di 35 calciatori della prima squadra movimentati con almeno 11 ” titolari” finiti altrove. Le cessioni sono argomento tabù a Trigoria, dove tutti guardano al futuro. In attesa di capire di che colore sia.

(La Repubblica – M. Pinci)



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