Cagliari-Roma 3-2

ULTIME NOTIZIE AS ROMA CAGLIARI – Nelle ultime tre giornate il Cagliari ha fatto 9 punti cambiando completamente la sua stagione e avvicinandosi alla salvezza, mentre la Roma ne ha conquistato uno solo affidando il sogno della Champions esclusivamente alla vittoria in Europa League e mettendo a rischio il 7° posto, scrive La Gazzetta dello Sport.

Questione di atteggiamento e di voglia, ben più che di tecnica o di tattica. La sfida di ieri è stata lo specchio della situazione delle due squadre: il Cagliari gioca ogni partita come fosse l’ultima e come se l’unico risultato ammissibile fosse la vittoria; la Roma sembra avere altro per la testa.

E in parte è così, ovviamente: giovedì i giallorossi disputeranno l’andata della semifinale a Old Trafford contro il Manchester United ed è comprensibile che più di un pensiero sia già andato a quell’affascinante appuntamento. Ma attaccare la spina a piacimento non è facile e se due dei tre gol del Cagliari sono nati da passaggi sbagliati dei giallorossi significa che l’attenzione non era quella giusta. E l’allenatore ha le sue responsabilità: il problema non è il turnover, necessario e logico, ma il modo in cui vengono affrontate le partite. È un peccato che una squadra brillante come la Roma abbia dei momenti di inspiegabile blackout, che ne condizionano i risultati.

Ieri Semplici, privo di Nainggolan, ha messo Joao Pedro alle spalle di Simeone e Pavoletti per sorprendere la difesa giallorossa, ma poi ha lasciato il pallone agli avversari (appena il 28,9% di possesso per i sardi) aspettandoli nella propria metà campo e soffocandoli con una costante pressione orchestrata dal lucido Marin e dallo strepitoso Nandez.

Così la Roma giochicchiava senza trovare spazi e il Cagliari appena ne aveva la possibilità provava a verticalizzare. Palla persa da Diawara, combinazione Joao Pedro-Nandez e gol di Lykogiannis all’alba della gara. L’intraprendente Perez trovava spazi tra le linee perché nel 3-4-1-2 schierato per l’occasione dal Cagliari mancava la mezzala che potesse abbassarsi per dare una mano ai difensori sulle incursioni dei due trequartisti giallorossi.

Così Perez ha provato a ribellarsi a un esito che sembrava già scritto, ha pareggiato e creato pericoli. Ma Semplici ha saputo cambiare passando dopo l’intervallo al 4-4-2 e aspettando che le maggiori cattiveria e intensità facessero la differenza. Un errore di Mancini ha generato il vantaggio di Marin e poi Joao Pedro di testa ha chiuso la gara anche se Fazio ha provato a riaprirla con una bella deviazione aerea.

La buona notizia per Fonseca è il recupero di Smalling, apparso in discrete condizioni: contro il Manchester United serviranno l’esperienza e la fisicità del difensore inglese. E il tagliando in vista del crash-test di Old Trafford l’ha fatto anche Spinazzola. Ma, augurando ai giallorossi di arrivare fino in fondo in Europa, sarà il caso che la Roma riprenda a giocare seriamente anche in campionato: il bilancio di una vittoria nelle ultime sette giornate è fortemente negativo, il Sassuolo è distante appena tre punti, il settimo posto è in bilico.

L’atteggiamento sbagliato crea problemi soprattutto in fase difensiva: la Roma ha incassato due gol in sei delle ultime dieci gare in A. Il Cagliari, invece, si gode una rinascita quasi incredibile: il 17 aprile, al 90’ della gara casalinga con il Parma, era davvero vicino alla Serie B. Oggi ha raggiunto il Benevento (e il Torino, che però ha due partite in meno) e vive un momento di grandissima fiducia. A volte basta un gol per cambiare una storia.



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