Edin Dzeko, attaccante della Roma

La Roma contro la Juventus dovrà dare il massimo perché ha molto da perdere: il Napoli dietro, a -1, e il secondo posto (che qualifica direttamente ai gruppi di Champions) è tutt’altra vita rispetto ai playoff cui obbliga il terzo. E non sarà comunque una settimana di feste: il mancato ingresso di Totti nel finale, a risultato deciso, è già il tormentone annunciato. Il 4-1 naturalmente è tremendo per il Milan, spazzato via nel gioco, nella tattica, nei singoli, nel risultato: umiliato da un grandissimo Dzeko nel primo tempo, poi messo in ginocchio dall’ex El Shaarawy e infine da De Rossi quando l’inatteso, diciamo anche immeritato, gol di Pasalic sembrava averlo rimesso in gioco. Rispetto alla Roma (e alla Juve, e al Napoli) il Milan è un paio di categorie sotto. Imbarazzante il confronto dal pronti-via, con la Roma che può subito impostare il gioco che le riesce meglio: perché all’8’ è già 1-0, Milan a inseguire e Roma che può dispiegare il suo implacabile contropiede.

Sei successi di fila fuori casa sono un record per la Roma, in bilico tra un campionato di altissimo livello e la delusione enorme che sarebbe il controsorpasso del Napoli. Da record è anche la figuraccia del Milan che si combina con quella dell’Inter nella lotta a chi fa peggio: sesto posto per i rossoneri, settimo per i nerazzurri, il derby cinese è da seconda fila. E non è chiaro come in un’estate la situazione potrà essere ribaltata.

(Gazzetta dello Sport)



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