Curva Sud Roma

AS ROMA NEWS FEYENOORD OLIMPICO – Chi lo dice che la passione non debba avere niente a che fare con l’organizzazione? Al Comune di Roma e nel club giallorosso, per fortuna, la pensano diversamente, così – detto che anche stasera contro il Venezia ci sarà il tutto esaurito – sta già prendendo forma un piano in vista della finale di Conference League, che il 25 maggio vedrà la squadra di Mourinho opposta al Feyenoord nel troppo piccolo stadio di Tirana, in Albania, scrive La Gazzetta dello Sport.

Che la caccia ai biglietti sia ormai un’attività residuale in grado di occupare solo coloro che hanno tanto tempo e molti soldi da spendere (causa bagarinaggio), ormai è cosa nota da giorni. Detto che a Tirana temono l’esodo di tanti tifosi – della Roma e del Feyenoord – pronti a invadere la città anche senza avere i biglietti, la Città Eterna sta cercando di prepararsi nel migliore dei modi a una possibile nottata di euforia.

Certo, gli scongiuri sono d’obbligo, ma occorre un piano che consenta di rendere la Capitale gestibile. Per questo, scartata – anche per motivi scaramantici – l’idea di piazzare maxi-schermi in giro per Roma, l’ipotesi più probabile è quella di cercare quanti più tifosi possibili in una stessa zona urbana. Così i maxi-schermi potrebbero essere allestiti all’Olimpico, che sarebbe aperto a pagamento ai tifosi che decidessero di vedersi la partita tutti insieme.

Per prima cosa è giusto specificare come l’incasso sarebbe parzialmente devoluto in beneficienza. Poi si va sull’aspetto “tecnico”. È utile spiegare, infatti, come la visione collettiva potrebbe essere solo l’inizio di una grande serata. Se la squadra giallorossa allenata da José Mourinho riuscisse a battere il Feyenoord in quella finale di Conference League che tutti stanno aspettando, il piano prevederebbe che la squadra, dopo aver volato in charter da Tirana fino a Fiumicino, si diriga subito proprio all’Olimpico per festeggiare subito davanti a settantamila tifosi. Tutto questo, già ipotizzando che in migliaia sarebbero all’aeroporto per attendere i giocatori per il primo applauso e poi magari scortarli fino allo stadio con tutti i mezzi di trasporto ipotizzabili.

Insomma una notte di felicità in stile di quella vissuta dai tifosi dell’Inter nel 2010, quando la squadra nerazzurra batté il Bayern Monaco vincendo la finale di Champions League, dopo essersi aggiudicata già la Coppa Italia e lo scudetto. In quel caso si decise di aprire lo stadio di San Siro solo alle 2.30 di notte per far sì che gli interisti – sciamati per Milano già al fischio finale del match disputato a Madrid – potessero radunarsi e aspettare la squadra.

In quattromila, comunque, aspettavano i nerazzurri all’aeroporto di Malpensa, per un atterraggio che fu compiuto alle 4.58. A quel punto, il pullman della squadra si diresse verso San Siro dove arrivò alle 6.07. Zanetti fu il primo giocatore a entrare in campo, Materazzi il secondo. A quel punto i tifosi si scatenarono mentre l’altoparlante mandava a tutto volume l’inno: «Pazza Inter amala».

In un tripudio di fumogeni e striscioni, la squadra – in un lungo giro di campo – presentò ai tifosi rimasti in Italia la Coppa, ricevendo applausi entusiastici. Non mancò neppure un discorso di capitan Zanetti, che ricordò a tutti come l’Inter si fosse meritata la finale. Morale: fu una festa fino all’alba, che la Roma vorrebbe ripetere, ma con una variante particolarmente importante.

In quella notte milanese José Mourinho non c’era. L’allenatore portoghese, infatti, era rimasto a Madrid per legarsi al Real. Stavolta invece, vada come vada, lo Special One tornerà a Roma per ricominciare una nuova avventura in giallorosso. E in attesa della sfida al Feyenoord, per i tifosi della Roma già questa è una grande vittoria. Da non sottovalutare.



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