«E’ un momento importante, venivamo da una striscia positiva e domenica abbiamo perso la partita migliore, proprio contro l’Inter. Ma stiamo crescendo, se riuscissimo a finalizzare di più saremmo a buon punto, tenendo bene in mente quali sono i nostri obiettivi primari: far crescere i giocatori giovani e raggiungere la salvezza senza affanni». Luigi Delneri, allenatore dell’Udinese, parla così del momento della sua formazione a poche ore dal match con la Roma in una lunga intervista al quotidiano sportivo.

«Abbiamo sempre giocato benissimo contro le big. Prima o poi capiterà di vincere. Contro le grandi bisogna sbagliare e poco concedere poco», prosegue Delneri, che si esprime poi sulla lotta scudetto «La Juve ha mantenuto un rendimento importante: vince con tutte, ha più regolarità, più colpi, una mentalità vincente, ma credo che il campionato si deciderà tra Juve, Roma e Napoli». Con Roma e Juve Delneri condivide un passato da allenatore: «Ho allenato in questi contesti in momenti particolari, dove si capiva che cominciava un certo discorso di prospettive. Sono andato via dalla Roma da sesto in classifica e dalla Juve da settimo. Erano anni di ristrutturazione. Sapevamo che non c’erano i presupposti per vincere lo scudetto, ma ho navigato tra mille difficoltà e siamo sempre rimasti tra le prime. Sono orgoglioso di aver allenato la Roma e la Juve».

Il tecnico di Aquileia si sofferma poi sulla sua stagione in giallorosso: «Avevo impostato un certo lavoro, ho fatto male a dare le dimissioni, oggi non lo rifarei. Ma qualcosa mi diceva di non continuare. Ci sono stati momenti terribili che condizionarono la stagione, avevamo perso Emerson, Samuel… E’ stato un anno complicato, ma ho potuto conoscere persone con le quali conservo un ottimo rapporto. Il ricordo più bello? La vittoria al mio esordio contro l’Inter, con un gran gol di Totti su punizione. Ricordo che a Roma non ti puoi muovere. Una volta sono andato a fare la spesa al supermercato e hanno dovuto chiuderlo. Ero appena arrivato, ricordo l’entusiasmo. E’ un ambiente che trasmette grande passionalità, grande amore, ma è anche molto esigente. Spero che riescano a raccogliere quello che i tifosi desiderano».

Delneri parla poi di capitan Totti e di De Rossi: «Sorpreso del fatto che Totti gioca ancora? No, mi sorprende che giochi poco… A parte gli scherzi, è un giocatore infinito, quando entra ha qualità importanti anche se è evidente che non ha più venti anni. Uno come lui non dovrebbe finire mai. E’ la vera bandiera del calcio italiano, è rimasto lì tanti anni ed è stato di parola. Non so se sarà la sua ultima stagione, non so quanti altri faranno quello che ha fatto lui. Onore al capitano. E’ un ragazzo di spessore, con lui c’è stato rispetto reciproco in quei pochi mesi a Roma, mi ha aiutato molto. Non solo lui, anche De Rossi, che era giovane. Ho grande stima anche di lui, si vedeva che sarebbe diventato un centrocampista di qualità. E il secondo uomo bandiera, garantisce il post-Totti. Mi dispiace non ci sia a Udine, lo avrei salutato volentieri».

Infine Delneri torna sull’attualità e sul confronto di oggi pomeriggio con la Roma: «Giallorossi rimaneggiati? Non andranno in campo le seconde linee, ma grandi giocatori che con una giocata possono risolvere la partita. La Roma ha vinto 4 partite fuori casa, ora è molto più coperta di prima, più energica, però come tutte le squadre hanno le loro pecche e sarebbe uno spreco non provare a giocarci la partita. Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, è adatto a guidare una squadra come la Roma, in una città difficile come Roma. Ha avuto il merito di insistere con Dzeko, che è il giocatore rivelazione tra i giallorossi».

(Corriere dello Sport)



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