Josp Mourinho, Anthony Taylor

AS ROMA NEWS MOURINHO TAYLOR – Difficilmente José Mourinho se la caverà con il minimo di due giornate previsto da regolamento per insulti e offese all’arbitro Taylor. Molto più probabile un stop di tre o quattro turni da scontare nelle prossime coppe. All’Uefa non sono contenti di quanto successo a Budapest, convinti che quella della Roma sia una precisa strategia da combattere, scrive La Gazzetta dello Sport.

Sono cominciate le indagini della Disciplinare a Nyon e il database dei precedenti, in Europa e in Italia, ha fatto risaltare un dato preoccupante: 15 cartellini rossi in questa stagione tra il tecnico (2) e il suo staff. L’anno scorso, 6 in campionato. Obiettivamente troppi anche in prospettiva coppe ‘23-24: la Roma sarà in Europa League da testa di serie, finalista sconfitta e tra le favorite. Ma non avrà il suo tecnico nelle prime partite. In compenso, l’Uefa non ci pensa neanche a fermare Taylor, anzi l’arbitro e la sua famiglia sono stati invitati dal presidente Ceferin allo stadio Ataturk di Istanbul per assistere a City-Inter.

Quanto sarà lungo lo stop di Mourinho è difficile immaginarlo adesso. L’Uefa non mette fretta alle indagini. Gli inquirenti hanno quasi un mese di tempo: la riunione per il primo grado è prevista a fine giugno, dopo le altre due finali (Conference e Champions) e la Nations League.

Intanto è stato analizzato con attenzione l’arbitraggio di Taylor e il giudizio è stato positivo. Sui rigori in effetti c’è unanimità. Quello fischiato per il Siviglia a occhio nudo era fallo per tutti, ma il Var è stato molto bravo a correggere l’arbitro. Il braccio di Fernando era in linea con il corpo, come segnalato da quasi tutti i moviolisti, arbitri ed ex arbitri, quindi neanche rigore per la Roma. Non altrettanto convincente la difesa della mancata espulsione di Lamela: sulle sbracciate non c’è mai (giustamente) tolleranza, il “rosso” ci stava. Il tema più caldo però è un altro: la panchina giallorossa.

Qui il discorso si allarga a tutta la squadra arbitrale. Meno positivo il giudizio sul quarto uomo Oliver che, per Nyon, avrebbe dovuto segnalare prima quegli atteggiamenti in panchina e richiamare Taylor, evitando così che la situazione degenerasse fino a diventare incontrollabile. Una strategia della tensione, quella della Roma, che sta portando conseguenze negative nelle coppe e in campionato: gli arbitri si parlano e la ciclicità di certe situazioni è ormai sotto osservazione.

Quello che è successo il giorno dopo all’aeroporto di Budapest è un allarme che non va ignorato. “Tifosi” violenti non possono essere più accettati nel calcio, lo stadio non può essere una zona franca e neanche lo sono luoghi indirettamente collegati. Ma è anche un errore che l’arbitro e la famiglia finiscano dove il pazzo violento può esserci sempre: una situazione da evitare in futuro. Il presidente Uefa Ceferin ha deciso di invitare Taylor e famiglia alla finale di Champions: non è un indennizzo, ma serve per far capire che Taylor, come qualsiasi altro arbitro coinvolto in situazioni sgradevoli, sarà protetto. E che le voci su uno stop dopo Roma-Siviglia sono assolutamente un’invenzione.

Comunque si va verso un Mourinho-ter alla Roma, almeno da quanto s’è capito dopo il successo sullo Spezia e i segnali del tecnico ai tifosi che lo adorano. Sabato il tecnico portoghese ha anche incontrato il presidente Dan Friedkin che — al netto delle intemperanze arbitrali — gli ha ribadito la sua fiducia. In due stagioni, una Conference vinta e una finale di Europa League persa ai rigori. Si può tentare il terzo assalto, ma è prevedibile che la tolleranza verso la panchina sarà zero.



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