So resistere a tutto tranne che alle tentazioni. Beh, la tentazione c’è stata ma la riflessione ha trionfato sull’istinto. La Roma e Radja Nainggolan non hanno fatto il verso a Oscar Wilde. Perché il Chelsea ha ribussato nuovamente, è storia dell’ultima settimana: 40 milioni di euro e 5 di stipendio netti al belga, roba che qualche umanissimo dubbio sarebbe venuto a chiunque. No grazie, anche a fronte di cifre che avrebbero rasserenato la Roma e ingigantito ancor di più il conto in banca di Nainggolan. Quell’«io rimango», scritto dal belga su Instagram a un tifoso, era anche la pietra tombale su un trasferimento che non s’ha da fare. Per la gioia di Luciano Spalletti, che si sarebbe legato ai cancelli di Trigoria pur di non far uscire il suo uomo guida.

ECCO IL RINNOVO – La prosecuzione naturale della storia sarà il rinnovo di contratto. Ieri l’agente del centrocampista era a Trigoria, a colloquio con il d.s. Sabatini e il d.g. Baldissoni. La firma e l’annuncio arriveranno a settembre, durante la prima pausa stagionale. Dunque a mercato chiuso, con i conti in mano. Ma il più è fatto, l’accordo va solo ratificato: è solo questione di tempo. La scadenza resterà il 2020, l’ingaggio sarà adeguato dai 3,2 milioni attuali a 4 netti a stagione. Inferiore al tetto fin dove si era spinto il Chelsea, sufficienti per diventare il terzo calciatore più pagato della rosa dopo De Rossi e Dzeko.

UOMO-MODULO – In fondo, non c’è da sorprendersi se è vero che Nainggolan è diventato il cuore di una Roma che Spalletti immagina trasformista e pure un po’ anticonformista, poco schiava delle formulette da moduli, sempre pronta a cambiare faccia e pelle ogni quarto d’ora. Ma se proprio ci tenete, se proprio volete provare a capire il modulo, allora ecco una piccola guida: basta tenere d’occhio Nainggolan. Perché è l’ago della bilancia, è l’uomo che detta i ritmi di gioco della Roma pur non essendo un regista, è il centrocampista che si abbassa a fare la mezzala nel 4-3-3 o il finto trequartista nel 4-2-4. Conte voleva costruisci su il prossimo Chelsea, Spalletti lo ha fatto con la Roma che tra 5 giorni affronta il playoff Champions, con una certezza che a un certo punto temeva di non avere (più). Perché 40 milioni avrebbero garantito certamente un mercato più facile a Sabatini, vero. Ma avrebbero pure smontato del tutto un centrocampo che aveva già perso Pjanic e che invece con Nainggolan e Strootman promette di non far passare pomeriggi sereni a nessuno.

PAREDES SUL FILO – Settore, tra l’altro, dove la Roma spera di poter arruolare Borja Valero. E che potrebbe perdere Paredes, sul quale Spalletti dice: «Per me resterà, è forte. Ma quelli forti possono essere anche usati per fare mercato». In soldoni: l’unica vera offerta fin qui è stata dello Zenit, inferiore ai 15 milioni. Se il Leicester o chi per esso dovesse concretizzare l’interesse e avvicinarsi ai 20, l’argentino saluterà e Oscar Wilde – qui sì – guadagnerà punti.

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)



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