Esattamente un anno fa nasceva virtualmente la Roma di Luciano Spalletti. L’11 gennaio 2016 l’allora d.s. Sabatini incontrava l’allenatore toscano, archiviando definitivamente il sogno di arrivare ad Antonio Conte e riaprendo la strada a un ritorno in panchina su cui, all’inizio, la dirigenza era stata parecchio divisa. In questi dodici mesi Spalletti ha giocato un campionato alla rovescia: un girone di ritorno e uno di andata. In questo torneo a testa in giù ha conseguito 87 punti. Se si fosse cominciato dalla prima giornata sarebbe stato il record giallorosso, visto che per ora il primato nell’era dei tre punti, gli 85 punti della stagione 2013/14, appartiene a Rudi Garcia.

Al netto di qualche roboante dichiarazione iniziale – «non voglio più arrivare secondo, sono tornato per completare il lavoro» – e dell’unico aspetto negativo – il mancato accesso alla Champions League – il rientro di Spalletti è stato un affare per la Roma. Superata la ruggine con Totti, la sua presenza ha dato ai tifosi la garanzia della serietà del progetto – il tecnico non ama perdere mai –, ha fornito un nuovo indirizzo che ha rivelato uno Spalletti maturato rispetto al passato e quindi assai più pronto a «contaminare» i suoi sistemi di gioco con novità tattiche.

(Gazzetta dello Sport)



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