(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Sette anni sette, neanche avesse rotto il più brutto degli specchi. Ed invece è proprio così, sono quasi sette anni che la Roma non vince una gara esterna in Champions League. L’ultima volta fu il 3 novembre 2010, con i giallorossi che passarono per 3-2 sul campo del Basilea. Un’altra era, un altro mondo. C’era ancora addirittura la famiglia Sensi, con Rosella alla guida di una club che alla fine avrebbe chiuso al sesto posto in Serie A, uscendo invece dalla Champions con la doppia disfatta (3-2 in casa e 3-0 fuori) contro lo Shakthar Donetsk. Da allora, però, la Roma non ha più vinto una gara esterna di Champions. È vero che c’è un buco lungo quattro stagioni (visto che i giallorossi si sono riaffacciati nella coppa che conta solo nel 2014-15) ma è altrettanto vero che, da allora, nelle 8 trasferte la Roma ha raccolto solo 4 pareggi e 4 sconfitte. Troppo poco.
ATTENZIONE – Ecco, domani a Baku (dove la Roma arriverà questo pomeriggio, alle 18.30 italiane la conferenza stampa di Di Francesco) i giallorossi vogliono interrompere questo tabù, tornando a riassaporare il gusto della vittoria fuori casa anche in Champions League. Sulla carta, la Roma è sicuramente favorita, in virtù anche di un tasso tecnico notevolmente superiore a quello degli azeri. Attenzione, però. Perché al «Baku Olimpiya Stadionu» non sarà facile. Un po’ perché ci saranno oltre 50mila tifosi avversari, un po’ perché qui il Qarabag in questi anni ha mietuto vittime illustri. Tanto per intenderci, nella Champions di due stagioni fa ha battuto Young Boys e Anderlecht, pareggiando per 1-1 con il Monaco e perdendo di misura (1-0) con il Tottenham. E nella scorsa stagione, scivolati in Europa League, gli azeri hanno superato il Goteborg (3-0) e il Paok (2-0), perdendo solo con la Fiorentina (2-1). Insomma, guai a prendere l’avversario sottogamba, sottovalutandolo. Perché lì ci hanno pareggiato in passato anche Inter, Celtic e St. Etienne.
PER VINCERE – La Roma americana, tra l’altro, vuole invertire anche la sua tendenza negativa in Europa. Da quando sono marchiati Usa i giallorossi hanno vinto solo due delle 17 gare giocate in Champions (contro Cska e Bayer Leverkusen), pareggiandone 7 e perdendone ben otto. Insomma, un rendimento deludente, che a Trigoria puntano ad invertire già da domani. Magari, anche per festeggiare il primo compleanno di Francesco Totti da dirigente. «Sarà un compleanno molto social – ha detto ieri l’a.d. Umberto Gandini a Radio Uno – Questa con il Qarabag è una sfida importantissima, come lo è stato anche il pari con l’Atletico. Sarà importante vincere e non sottovalutare l’avversario. Saranno fondamentali gli scontri diretti, dando per scontato – e non lo è – che tutti facciano punti con il Qarabag. Vogliamo qualificarci, ma visto il valore delle avversarie, se alla fine del girone ci troveremo in Europa League la giocheremo per arrivare fino in fondo. Il campionato? Non possiamo nasconderci: giochiamo per arrivare davanti agli altri e quindi per vincerlo». Quello, però, è tutto altro discorso. Nel frattempo l’obiettivo è sistemare le cose in Europa. Iniziando proprio domani a Baku.
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