A guardare le caselle di entrate, uscite e affari in via di perfezionamento ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli. Via dalla Roma: Szczesny (fine prestito), Salah (Liverpool) e Manolas (Zenit San Pietroburgo, ma il club giallorosso smentisce la chiusura), più la mancanza di Totti per i pochi romantici rimasti. Via dalla Lazio: Biglia (Milan), Keita (vorrebbe la Juve) e De Vrij (all’estero?). Eppure i tifosi di Roma e Lazio, che in altre occasioni avrebbero bombardato di proteste nell’etere e preparato contestazioni in vista del campionato, hanno scelto una strada opposta: si sono abbonati più dell’anno scorso.
Non c’è più attaccamento alla squadra? Sono diventati tutti tifosi da televisione e da tastiera? Ha vinto il gran caldo e pensano soltanto al mare? Può darsi. Oppure si fidano di chi deve condurre il mercato e di chi dovrà poi guidare la squadra costruita tra acquisti e cessioni. Nella Roma, ad esempio, il nuovo direttore sportivo Monchi e i tifosi sono ancora in luna di miele. Il gol del difensore messicano Hector Moreno alla Confederation Cup, nel 2-2 contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, è stato visto come un segno del destino: questo Monchi non sbaglia un colpo. I tifosi della Lazio, in passato, hanno a lungo contestato il presidente Lotito, arrivando anche a boicottare lo stadio. La mossa della stagione scorsa, lanciando in panchina Simone Inzaghi e lasciando perdere i capricci di Bielsa, ha però ricompattato tutto. Il d.s. Tare può andare fiero anche della scelta del giovanissimo portiere Strakosha, protagonista dei derby di Coppa Italia.
C’è la sensazione che – tra dare e avere, tra vendere e comprare – alla fine i conti torneranno. Meglio così. Ma Pallotta e Lotito non devono illudersi: la concorrenza, nel prossimo campionato, sarà più agguerrita. I posti che qualificano alla Champions passeranno a quattro, ma non bisogna illudersi che sarà facile.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA