Alisson Becker

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) «O Romeo, sei tu Romeo?». In un universo giallorosso diviso ormai tra Montecchi e Capuleti del tifo, ci vorrebbe un William Shakespeare per raccontare il batticuore con cui la Roma cerca punti come se fossero baci di un innamorato. Il Verona potrebbe essere l’avversario perfetto (per la classifica esangue) o maledetto (per il contraccolpo di non aver vinto con una squadra in lotta salvezza). Una cosa è certa: senza i tre punti, sarebbero 7 i match in campionato di digiuno, e per trovare una striscia più lunga bisognerebbe tornare al 2005.

ZERO GOL – Per questo crediamo che non sia un caso che l’ultimo successo giallorosso sia coinciso con l’ultima partita senza gol al passivo. Quale? Quella interna contro il Cagliari, vinta 1­ 0 grazie alla contestata rete di Fazio nei minuti di recupero. Era il 16 dicembre e da quel giorno la Roma è entrata in crisi, da quando cioè la difesa ha sempre subito almeno un gol. La medicina, perciò, sulla carta sembrerebbe chiara: blindare la difesa e sperare che l’attacco si sblocchi. Insomma, se Alisson, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov fanno il loro dovere di campioni, stavolta, Di Francesco dovrebbe ritrovare anche la solidità, anche perché in Serie A sono solo 5 le squadre che in attacco hanno fatto peggio dei gialloblù, oggi privi peraltro anche dell’emergente Kean.

SCONGIURI – Occhio però agli effetti collaterali. Con la partenza a gennaio di Moreno e Castan –peraltro poco impiegato il primo e per nulla il secondo – il rischio di trovarsi in emergenza tra i centrali di retroguardia è palpabile. Di pronto resta il solo Juan Jesus a dare il cambio ai titolari, perché il rientrante Capradossi – «nazionale» Under 21 – nelBari ha disputato solo 11 partite, partendo titolare a inizio stagione per poi da novembre finire spesso in panchina. Non basta. Se sulla fascia destra Florenzi e Bruno Peres danno continuità al progetto tecnico, a sinistra invece – ceduto Emerson al Chelseaper fare una buona plusvalenza – Kolarov dovrà fare gli straordinari almeno fino a fine mese, quando il nuovo acquisto Silva sarà pronto per Di Francesco. Certo, nelle strategie di Monchi un Piano B c’è sempre, visto che Juan Jesus in emergenza può giocare anche terzino sinistro, ma è ovvio che ha delle caratteristiche completamente diverse rispetto al serbo e all’argentino e quindi sarebbe più utile per blindare un risultato che per proporre gioco. Proprio quello che invece stamattina, sotto il balcone di Giulietta, sarà doveroso fare.



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