TORINO-ROMA DZEKO – È la prima di campionato, ma Torino-Roma ripresenta subito vecchi fantasmi. Positivi come Marco Van Basten, citato per il meraviglioso gol di Dzeko, al penultimo minuto, che assomiglia tanto a quello che il Cigno segnò con la maglia dell’Olanda nella finale dell’Europeo 1988 contro l’Unione Sovietica. Una prodezza che decide la gara e riconcilia con il pallone dopo 90’ che non avevano brillato per tecnica.
Negativi per le polemiche sul rigore non concesso da Di Bello per un contatto Fazio-Falque che scatenano la protesta in campo di Mazzarri (espulso) e in sala stampa del direttore sportivo Petrachi: «Parlo io perché se lo fa il mister becca dieci giornate di squalifica. Massa ha segnalato all’arbitro il fuorigioco millimetrico di Aina, sul nostro gol annullato, ma non ha consigliato a Di Bello di rivedere il contatto tra Falque e Fazio. Nel campionato scorso, insieme alla Spal, siamo stati i più penalizzati». L’impressione è che non finirà qui.
L’episodio resta dubbio, anche se Falque ha un torto: era in vantaggio sul pallone e invece è sembrato aspettare la collisione con Fazio. Probabilmente è questo che ha convinto Di Bello a dire no. Era il 35’ della ripresa e nove minuti dopo è arrivata la prodezza di Dzeko. Un anno fa decise una punizione di Kolarov, ieri il colpo da campione del bosniaco.
La Roma ha vinto la gara quando Di Francesco ha osato qualcosa in più. I tre cambi (Cristante, Kluivert e Schick) sono stati decisivi, alzando molto il ritmo di una squadra che, fin lì, aveva giocato su cadenze troppo lente. È stato l’ingresso di Kluivert, molto diverso da papà come caratteristiche ma altrettanto decisivo, a cambiare la gara. Per la Roma sono tre punti importanti in un campionato che si presenta più equilibrato dell’anno scorso, il Torino aspetta Soriano (in campo solo nel finale) e Zaza per un salto di qualità.
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