Mai così in basso, che suonerà pure male ma a Trigoria vale un concerto di primissimo livello. Magari non durerà tanto, perché i rinnovi che verranno rialzeranno l’asticella. Ma tant’è: la Roma è scesa poco sotto i 92 milioni di euro di monte ingaggi dopo l’ultima sessione di mercato. Mai nell’era James Pallotta era accaduto. E sì che a cercare i motivi non si va troppo distanti dall’indicare i paletti dei financial fair play e i mancati introiti della prossima Champions tra i principali.
SODDISFATTI – Obiettivo centrato: non sarà Wilshere, certo, non accontenterà Spalletti come avrebbe fatto Borja Valero, ma di sicuro la società ha centrato il traguardo che si era posto fin dalla scorsa primavera. «Scenderemo a 90 milioni di monte ingaggi», spiegavano i dirigenti. Detto, fatto. Oltre 20 milioni in meno rispetto al dato di settembre 2015 (113), 10 in meno rispetto al punto di partenza prima dell’ultima sessione estiva, complici gli addii di Pjanic, Maicon, De Sanctis, Keita, Torosidis e quelli momentanei di Doumbia e Vainqueur. Che poi non entusiasmi la gente, è storia facilmente comprensibile. Ma i numeri servono a capire alla perfezione perché dall’altra parte dell’Oceano Pallotta ha l’aria soddisfatta, convinto com’è il presidente di aver messo a disposizione di Spalletti anche per questa stagione una squadra da vertice.
VIA AI RINNOVI – Vertice vuole dire almeno podio. Vertice che fa rima con grandi giocatori, che difficilmente fanno rima con risparmi. E allora ecco che quel numero 92 presto potrebbe aumentare. I 10 milioni in meno, oltre al mancato pagamento dei bonus ai calciatori per la qualificazione alla Champions, saranno reinvestiti negli adeguamenti di contratto di Nainggolan, Florenzi e Manolas. Per il belga l’accordo è stato trovato da almeno un mese, va solo ratificato: arriverà a circa 4 milioni. Un ritocco sarà garantito anche a Florenzi, che supererà quota 2. Più cautela su Manolas: la Roma ha garantito al greco che sarebbe arrivato un sostanzioso adeguamento. Ma è anche vero che a Trigoria al momento non sono felici degli atteggiamenti del difensore. Sensazioni? Il ritocco arriverà, con più calma. Ma guai a sottovalutare possibili colpi di scena tra gennaio e l’estate 2017.
DE ROSSI E IL ROSSO – Scenari futuribili, il presente è la Festa della Famiglia di oggi all’Olimpico col San Lorenzo e una moderata preoccupazione per De Rossi, che sarà sottoposto a nuovi esami al polpaccio dopo quelli in azzurro. Spalletti fa gli scongiuri, perché campionato ed Europa League chiamano, anche se su Daniele pesa il rosso nel playoff di Champions con il Porto, che potrebbe valere 3 giornate di stop: il 15 esordio a Plzen, in uno stadio per larghi tratti vuoto dopo che l’Uefa ha punito per razzismo i tifosi del Viktoria. Uno stadio che aprirà l’ultimo torneo europeo di Totti: «Voglio che questa sia una stagione speciale, per me e i tifosi», ha scritto sul suo blog il capitano. Pure lui ha contribuito a quel 92…
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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