Duvan Zapata

CALCIOMERCATO AS ROMA ZAPATA – La torre. Possibilmente che sia anche esperta. È questa una delle richieste che è stata fatta da José Mourinho al general manager Tiago Pinto in sede di mercato. Ed infatti la Roma nel corso di questa estate ha cercato prima lo spagnolo Alvaro Morata (1,94), poi l’azzurro Gianluca Scamacca (1,95) ed infine anche l’austriaco Marko Arnautovic (1,92). Due su tre, tra l’altro, ex giocatori di Mou con Real Madrid (Morata) e Inter (Arnautovic), scrive La Gazzetta dello Sport.

Adesso il mirino si è fermato da un po’ su Duvan Zapata (1,86), che rispetto agli altri magari ha qualche centimetro in meno, ma quel ruolo lo sa fare e anche molto bene. Di fatto, quello del centravanti-boa, l’uomo capace di fare la sponda per gli inserimenti da dietro dei centrocampisti e di saper fare salire la squadra nella cosiddetta terza fase, quella «finale» nella costruzione dal basso. Ma perché lo Special One alla fine vuole tanto la torre?

Ad oggi la Roma davanti ha solo Andrea Belotti (1,81), visto che Tammy Abraham (1,94, il riferimento offensivo che l’allenatore portoghese ha avuto nei suoi primi due anni in giallorosso) è fermo ai box almeno fino a febbraio prossimo. E il Gallo quel lavoro lì non riesce a farlo. O, almeno, non lo fa come vuole esattamente Mou. Ed allora serve qualcosa di diverso, anche perché nella sua carriera Mou la torre davanti ce l’ha sempre avuta.

Al Porto c’era McCarthy (1,84), al Chelsea un certo Drogba (1,89), all’Inter Ibrahimovic (1,91) e Milito (1,83), al Real Madrid l’imbarazzo della scelta con Benzema (1,85), Morata, Higuain (1,84) e per un po’ anche Adebayor (1,92). Quindi il suo secondo Chelsea, con Lukaku (1,91), Fernando Torres e Diego Costa (entrambi 1,86), poi il Manchester United ancora con Ibrahimovic e Lukaku e infine il Tottenham con Kane (1,88). Insomma, Mou si appoggia sempre all’attaccate grande e grosso, anche perché spesso gioca con la palla lunga, soprattutto quando c’è da lavorare nell’uscita pressing, saltando il centrocampo.

Ed allora in questo momento c’è quasi una «guerra» di posizione tra Roma e Atalanta, con i giallorossi che hanno offerto un milione per il prestito con diritto di riscatto (la Roma gira intorno ai 6-7 milioni) a fronte invece di una richiesta nerazzurra di 3 milioni per il prestito e un obbligo di riscatto a 7 (per un totale di 10 milioni). Lo stallo è evidente, entrambi i club aspettano la mossa altrui.

L’Atalanta perché sa che la Roma ha un bisogno folle di almeno un attaccante e ancora non è riuscito a portarlo a casa: la Roma perché è conscia del fatto che dopo che a Bergamo sono arrivato proprio Scamacca e Touré, i nerazzurri hanno bisogno di «liberarsi» dell’alto ingaggio (circa 3 milioni di euro) del centravanti colombiano. Possibile che la situazione si possa sbloccare anche a breve, considerando che Zapata ha già dato la disponibilità al trasferimento. A Mourinho il giocatore piace, lo ritiene anche ideale per il gioco che vuole porre in essere. Qualche piccola preoccupazione ce l’ha solo sullo stato fisico, visto i tanti infortuni avuti nelle ultime due stagioni.

Nel frattempo la telenovela Marcos Leonardo vive un altro atto. «Nelle condizioni in cui ci troviamo non possiamo fare l’affare, vogliamo che il giocatore resti con noi, per noi è molto importante – ha detto Alexandre Gallo, nuovo coordinatore tecnico del Santos – E poi il Santos vende solo se c’è un grande vantaggio finanziario che qui non vediamo. Una possibile trattativa è possibile solo per fine anno». Leonardo, però, continua a non allenarsi ed a non volerne sapere.



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