Maxime Gonalons e Cengiz Under

(La Repubblica – F. Ferrazza) Sulla scia dell’esordio in Champions di Antonucci, è toccato ieri ad Elio Capradossi timbrare la prima in serie A della sua carriera, nella vittoria della Roma a Cagliari (0-1). E non se l’aspettava, il ragazzo, visto che la sua presenza non era certo prevista nella formazione titolare. La chiamata di Di Francesco è arrivata improvvisa, come una doccia fredda, perché Manolas si è bloccato per un problema muscolare al flessore della coscia destra durante il riscaldamento, a pochi minuti dall’inizio della partita (da valutare l’entità, rischia una lesione il greco). Assente per squalifica Juan Jesus, Capradossi si è ritrovato a sorpresa in coppia con Fazio, per una serata che non dimenticherà mai. Esordio — circa 70 minuti in campo, bloccato poi dai crampi — vittoria della Roma, terzo posto in classifica sempre più vicino (il pareggio della Lazio porta i giallorossi a più due dai biancocelesti) e una prestazione pulita, piena di personalità e precisione. Il numero 13, ventiduenne nato in Uganda da papà italiano (lì per lavoro) e mamma ugandese, è rientrato dal prestito al Bari lo scorso gennaio, per compensare la cessione di Moreno. Cresciuto nelle giovanili della Roma, Elio è difensore anche della nazionale Under 21, ragazzo molto promettente che si ritrova calciatore quasi per caso.

Il papà Corrado, infatti, è l’ex direttore generale della vecchia Rugby Roma e ha fatto di tutto per far innamorare il figlio di quello sport, portandolo ogni giorno al Tre Fontane per farlo appassionare. Ma il ragazzo non ne ha voluto sapere ed è cresciuto a Trigoria, nelle giovanili imparando molto da Juan, e dagli altri difensori che in quel periodo erano in rosa. I riflettori sono per lui e la sua emozione, ma anche per il bellissimo gol—vittoria di Ünder, che regala ai giallorossi — apparsi sfiancati dalla sfida col Liverpool — tre punti fondamentali per il consolidamento della zona Champions e prenota una maglia da titolare al ragazzo anche per la prossima stagione. E sul futuro si concentra Monchi, affrontando la questione Florenzi. «Non possiamo dire che ci siano problemi economici perché ancora non abbiamo parlato in forma definitiva. Lo faremo a fine campionato. È un giocatore importante per il futuro, nato qui e ha un peso importante nella rosa. E poi può ricoprire più ruoli in campo e questo è un vantaggio, poi decide l’allenatore».

Oltre alle condizioni di Manolas, vanno valutate anche quelle di Pellegrini, che ieri non ce l’ha fatta a giocare. Domenica prossima, l’ultima in casa di questa stagione, all’Olimpico arriverà la Juventus, pronta a festeggiare il suo settimo scudetto. La Roma vorrà evitare che avvenga in casa sua, alla ricerca dei punti che le darebbero con una giornata d’anticipo la certezza di poter giocare la Champions anche l’anno prossimo. E un punto basterebbe ad entrambe per raggiungere ognuna il proprio obiettivo.



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