Cengiz Under, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport parlando della sfida di domani tra il Liverpool ed i giallorossi ad Anfield.
Allora, come ti prepari a vivere questa semifinale?
«Ho venti anni, posso dire che questo per il momento è il successo più grande che sono riuscito ad ottenere, ma non mi basta. Vogliamo arrivare in finale, ci teniamo molto, ci tengo anche io. Sto vivendo i giorni più felici della mia vita a Roma, sono molto orgoglioso dei miei compagni, spero che vinceremo e arriveremo in finale».
Con i tuoi gol sei diventato un beniamino dei tifosi della Roma.
«Secondo me la tifoseria è molto importante,anche in Turchia il tifo è molto caldo, però la squadra in cui ho giocato prima di arrivare alla Roma non aveva una tifoseria molto numerosa. L’Istanbul Basaksehir è una squadra giovane, fondata venti anni fa. Sono molto orgoglioso di aver fatto il salto da una tifoseria di una squadra nata recente- mente a quella della Roma. Anche se lo scor-so anno siamo arrivati secondi e abbiamo fatto una buona stagione. E’ emozionante sentire che una tifoseria come quella della Roma strilla il mio nome, questo mi fa venire i brividi. Voglio continuare a segnare per sentire invocare il mio nome più spesso».
Con quali armi la Roma può sperare di battere il Liverpool?
«Io penso che se facciamo il nostro gioco, se ci muoviamo come squadra e seguiamo le direttive del tecnico, possiamo farcela. Lo abbiamo dimostrato con il Barcellona. Abbiamo giocato insieme, ci siamo aiutati e la partita l’abbiamo vinta. Contro il Liverpool vogliamo ripetere la stessa situazione».
Quando Monchi ti ha chiesto di venire alla Roma, cosa hai pensato?
«Ero in ritiro con la mia squadra in Slovenia, sapevo dell’interessamento, controllavo spesso su Internet come andava la trattativa, telefonavo spesso al mio procuratore. Quando c’è stata la prima dichiarazione ufficiale su twitter ho chiesto conferma al mio agente e ho accettato subito. Il giorno dopo ho lasciato il ritiro della mia squadra e dopo altre 24 ore ero qui a Trigoria. La prima notte non sono riuscito a chiudere occhio per l’emozione. E’ uno dei traguardi più belli che abbia realizzato fino ad oggi».
Sei uno dei giocatori rivelazione del campionato e i paragoni si sprecano. Di Francesco ti ha avvicinato a Montella.
«Anche se non lo conoscevo, ho visto moltissimi gol di Montella sui social della Roma, dai filmati che ho guardato si deduce che è stato un at- taccante molto importante, tutti parlano molto bene di lui. Oggi tra i giocatori che mi piacciono di più c’è David Silva, sono stato suo tifoso sin da ragazzino, anche se abbiamo ruoli un po’ diversi. Speri di crescere per diventare un giocatore importante quanto lui».
Si parla molto di club inglesi interessati a te.
«Ho firmato un contratto di cinque anni, per il momento non voglio pensare a nes- sun trasferimento. Sono molto contento di stare qui. Sono appena arrivato, sarebbe una pazzia fare un altro trasferimento così ravvicinato. Ho ancora tanto da fare qui. Pos- sibilmente vincere».
In campo però vi capite.
«Il linguaggio del campo è sempre lo stesso, lì ci capiamo, io le parole fondamentali le capisco. E poi a volte basta uno sguardo».
La semifinale contro il Liverpool: è il momento più importante della vostra carriera?
«Ci teniamo molto ad arrivare in finale, probabilmente è il sogno di tutti i giocatori. Speriamo di essere noi a passare in finale. I miei genitori vogliono venire a Kiev».
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