L’Italia viaggia alla velocità della Spagna e, battendo 2 a 0 l’Albania a Palermo, rimane affiancata alla sua rivale in testa al gruppo G. Il 1° posto, l’unico che garantisce la qualificazione diretta al mondiale in Russia, sarà in palio nello scontro diretto del 2 settembre che gli azzurri, in svantaggio nella differenza reti (+ 8 per la Roja che vince 4 a 1 a Gijon contro Israele), giocheranno però in trasferta. Il 4° successo di Ventura in 5 gare delle qualificazioni è santificato da De Rossi, 20 gol in Nazionale, e Immobile, miglior cecchino della nuova era, 5 reti dopo l’addio di Conte. La partita del Barbera è stata interrotta per 8 minuti nella ripresa: scatenati gli ultrà albanesi che hanno lanciato in campo bombe carta e razzi.
ASSETTO CAMALEONTICO – La prestazione della Nazionale è decente, con qualche segnale di crescita. Buffon non deve mai intervenire e il risultato è subito in cassaforte. Ventura addirittura non fa sostituzioni. Nella notte in cui va avanti per la sua strada e ripropone, nel 1° match del 2017, il 4-2-4 che ha utilizzò solo a Vaduz, il 12 novembre, contro il Liechtenstein. Gli interpreti scelti dal ct si sacrificano e rendono equilibrato il sistema di gioco che, in fase di possesso palla, è estremamente spregiudicato. In difesa restano, per iniziare l’azione, solo i centrali Barzagli e Bonucci, i terzini Zappacosta e De Sciglio affiancano i mediani Verratti e De Rossi. L’Italia, insomma, attacca con il 2-4-4. Usando le corsie e le verticalizzazioni. Ma la disponibilità di Candreva a destra e soprattutto di Insigne a sinistra permettono di sistemarsi, al momento di difendere Buffon, con il più prudente 4-4-2. I movimenti, per quanto annunciati, danno comunque un senso alla virata tattica.
COME PABLITO – L’Italia rischia all’alba del match: Cikalleshi a lato. Ma la fase di assestamento dura pochi minuti. L’Albania, dopo la partenza aggressiva, si abbassa nel suo 5-4-1, con marcature personalizzate ed esasperate. De Biasi, però, paga subito l’errore di Basha che placca platealmente in area Belotti sulla punizione di Candreva. Rigore solare, trasformato da De Rossi che sale a quota 20 reti in azzurro, raggiungendo Paolo Rossi, e si esalta ancora al Barbera, con il 3° gol segnato in questo stadio dopo quelli alla Norvegia e alla Bulgaria. Anche l’altro play è in partita: Verratti conquista palloni e li distribuisce con disinvoltura. Ottimo il lancio per Belotti, con Strakosha che devia in angolo. Zappacosta vola sulla destra. Ed esagera. Dal suo lato arrivano gli unici pericoli, compresa l’incursione, prima dell’intervallo, di Roshi che spara in curva.
STEWARD STORDITO – Immobile, all’inizio ripresa, chiede il 2° rigore della serata, dopo l’imbucata di Verratti: Ajeti respinge il suo tiro con il braccio. L’arbitro sloveno Vincic, però, interviene più tardi: al minuto 12 sospende la partita per il lancio insistito di petardi e fumogeni dal settore ospiti. I controlli sono stati superficiali. Colpito uno steward, subito medicato in campo. Lo stop dura 8 minuti: De Biasi, il capitano Agolli e mezza squadra, prima della ripresa, vanno a calmare gli ultrà albanesi. Insigne lancia Candreva: ancora bravo Strakosha nella chiusura. Immobile, invece, non risparmia il portiere che è suo compagno nella Lazio: colpo di testa su cross di Zappacosta per il raddoppio e per confermarsi l’attaccante più ispirato di questa gestione tecnica.
(Il Messaggero – U. Trani)
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