(La Repubblica – F. Bocca) Nove punti con tre gol, la Roma dello zemaniano Di Francesco si scopre un gene trapattoniano. Il massimo col minimo sforzo. Rispetto alla Juve, ad esempio, metà dei gol segnati (17 contro 33) e di quelli subiti (5 contro 10). Ancora nettamente la miglior difesa, nonostante i tanti rimescolamenti imposti da infortuni e scelte dell’allenatore. Di questi 5 gol tre sono stati presi dall’Inter, uno dal Napoli e uno dall’Udinese; per il resto, in 7 gare di campionato, nessuno ha fatto gol alla Roma. Stavolta contro il Bologna (alla terza sconfitta consecutiva) i tre punti pesanti li porta El Shaarawy, con un bellissimo e fortissimo tiro al volo di collo sinistro su angolo di Florenzi. L’attaccante ha trovato posto per la legge dell’alternanza. «Cambiare molto tiene tutti i giocatori sull’attenti – ha detto il tecnico – e pronti a dare una mano quando serve». Dopo il gol El Shaarawy ha sventolato la maglia n. 26 dello sfortunatissimo Karsdorp. La Roma ha tenuto conto della partita col Chelsea di martedì, ma non ha voluto nemmeno farsene condizionare troppo. E quindi per giocare con la testa libera e risparmiare fiato Di Francesco ha messo a riposo i corridori Nainggolan e Kolarov, per scaricarne tutta la potenza contro Conte.
Il turnover stavolta ha visto Bruno Peres spostato a sinistra in difesa, e Florenzi al posto del disgraziatissimo Karsdorp, la cui avventura con la Roma praticamente non è ancora iniziata. E ha aperto ufficialmente il caso infortuni (da ultimo sono usciti Defrel con un problema a una caviglia e Peres con l’inguine dolorante), per cui si ricercano eventuali responsabilità. «Stiamo lavorando per sapere se c’è un problema o se è soltanto casualità», ha ammesso Monchi. A continuare a essere spremuto senza troppi problemi Dzeko, il più utilizzato dopo il portiere Alisson. Dopo la doppietta al Chelsea Dzeko non è mai entrato nei tre 1-0 successivi in campionato decisi da Kolarov, Perotti ed El Shaarawy. Non era la prima volta che Di Francesco sr. affrontava il figlio Federico, ormai punto di riferimento fisso del Bologna di Donadoni. Tifosissimo della Roma, Di Francesco jr ha risentito un po’ dell’effetto Olimpico e della troppa attenzione su di lui: una volta ha tirato addosso ad Alisson ed un altra ha mancato l’inzuccata di testa in tuffo. Alla fine il papà è andato a cercarselo per un affettuoso abbracci.
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