Radja portavoce, Radja sincero, Radja cerca alibi, Radja di qua, Radja di là. Eccolo qui: Roma ha trovato un altro motivo per spaccarsi, su un Olimpico freddo o caldo a seconda della presenza o meno in campo di Francesco Totti. Una cosa è certa: al belga gli zero a zero non piacciono. E così il cuore, primo pomeriggio, più che presentare uno degli sponsor della Roma – EZTrader – ha confezionato queste parole: «Anch’io mi sento un leader di questa squadra. Ma con la Samp s’è visto che l’ingresso di Totti ha creato più entusiasmo nei tifosi. Mi chiedo perché quell’entusiasmo non s’è sentito nel primo tempo: perdevamo 2-1 e sono arrivati i fischi. Non è facile giocare con tranquillità e sicurezza. Con Totti è cambiata la marcia anche perché la spinta era due o tre volte maggiore».

PALLOTTA A TRIGORIA – Sui motivi si potrebbe scrivere un’enciclopedia e scatenare un dibattito infinito: assenza del cuore del tifo all’Olimpico, scarso attaccamento ai calciatori, semplice cambiamento generazionale dei frequentatori dello stadio. Non è questo il punto. Il nodo è che Nainggolan ha tirato fuori un sentimento comune alla maggior parte dei calciatori della Roma, quantomeno alla parte più rappresentativa dello spogliatoio. E in un certo senso ha rafforzato un concetto che lo stesso Luciano Spalletti ripete spesso, è accaduto anche domenica scorsa: «Totti ha ridistribuito a tutti i giocatori la fiducia nei propri mezzi, con lui la gente partecipa di più e così la nostra condizione mentale torna in ordine». È un limite, non un pregio. E Nainggolan, con le parole di ieri, intendeva semplicemente chiedere aiuto. Aiuto che non servirà per un rinnovo di contratto per cui manca solo l’annuncio: «Io avevo già deciso di rimanere qui», ha detto Radja al Roma Store, mentre James Pallotta da dietro gli urlava un «I love you». Pallotta che ieri, prima della visita al governatore Zingaretti alla Regione Lazio per l’affaire Tor di Valle, ha introdotto a Trigoria il neo a.d. Umberto Gandini e poi ha incontrato Spalletti e successivamente Walter Sabatini: nessun accenno però a discorsi su futuro e rinnovi di contratto. La testa è all’Europa League: oggi partenza per Plzen, tra i convocati rientra Vermaelen. Belga pure lui, chissà se sarà d’accordo con Radja.

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini/C. Zucchelli)



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