Bocciati al primo giorno di scuola. Il nuovo reggente della cattedra di Coverciano non lascia speranze a El Shaarawy e Berardi, rimanda quasi tutti i giovani al prossimo raduno, e riparte dal lavoro del suo predecessore, oggi affermato professore d’inglese di stanza al Chelsea. Giampiero Ventura ha le idee chiare, ha appena finito di parlare con Antonio Conte quando affronta la conferenza stampa nell’aula Magna del centro tecnico federale.
«Ripartiremo da dove ha finito Antonio – sottolinea il nuovo commissario tecnico della Nazionale – abbiamo tre giorni a disposizione, non c’è possibilità di poter cambiare qualcosa. Ho avuto le lacrime agli occhi quando dopo tre mesi ho rimesso piede in campo, spero sia l’inizio di qualcosa di bello». Si partirà con l’amichevole contro la Francia a Bari, poi la prima partita di qualificazione ai prossimi Mondiali contro Israele. «Sarà necessaria organizzazione, compattezza di gruppo e disponibilità dei singoli – sottolinea Ventura – ma vorrei anche una squadra capace di divertirsi e divertire: la qualità non manca, anche noi possiamo essere protagonisti». Il campionato ha già messo in mostra qualche protagonista che il nuovo commissario tecnico non sembra tenere in considerazione. «Nel 3-5-2 gli esterni offensivi hanno una difficile collocazione, è un ruolo che non esiste – sentenzia – è il caso di El Shaarawy, ma vale anche per Berardi al netto del suo infortunio (resterà fuori tre settimane ndc). Avrei voluto portare tutto il gruppo che ha fatto bene a Euro 2016 ma ci sono giocatori come Sirigu e Zaza che non fanno una partita da tre mesi».
Contro la Francia mancherà Bonucci, il difensore juventino è alle prese con un delicato problema familiare (la malattia del figlio), l’augurio di tutti è che possa risolverlo al meglio, e quanto prima. Il gruppo azzurro è consolidato, con giovani di prospettiva pronti ad affacciarsi in Nazionale.
Ventura ha un’idea ben precisa su come gestire la crescita delle nuove leve. «Non ho proposto stage, ma raduni – ammette il ct – tutti i club mi hanno dato piena disponibilità: ora aspetto le date; sarà l’occasione per testare quei giocatori che non rientrano nel 3-5-2, l’obiettivo è dotare l’Italia di più varianti di gioco e costruire pian piano, dopo i Mondiali 2018, la base della Nazionale futura. Dobbiamo prepararci a un ricambio generazionale, ci sono giovani che non sono ancora pronti per sostenere il peso della Nazionale, i raduni li aiuterebbero a sentirsi di casa a Coverciano senza timore di bocciature». L’ombra di Conte aleggia ancora nel Centro Federale, ma il nuovo ct la allontana con ironia: «Ci convivo già dai tempi del Bari – conclude – Antonio mi porta fortuna, so già dove andare quando lui lascerà il Chelsea».
(Il Tempo – S. Pieretti)
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