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Veretout ai box: ora la Roma prova il doppio play

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA VERETOUT – Il mondo cambia in fretta e lo sport si mette in scia. Così, mentre il basket Nba comincia sempre più a fare a meno del playmaker propriamente detto («point guard», all’americana), un calcio sempre più atletico e dinamico a volte riscopre la voglia di pensare, di correre un po’ meno e riflettere un po’ di più, scrive la Gazzetta dello Sport.

Con tutta probabilità è quello che accadrà nelle prossime partite alla Roma, visto che l’infortunio muscolare di Jordan Veretout sembra essere più grave del previsto. Così per forza di cose, proprio com’è successo il 25 febbraio scorso contro il Braga, Paulo Fonseca è pronto a varare una squadra con il doppio play.

Ma cominciamo dalla genesi, ovvero dallo stop del centrocampista francese. L’ecografia effettuata ieri ha dato solo esiti parziali perché il versamento non si è riassorbito e quindi solo oggi potrà essere sottoposto a risonanza magnetica. La lesione al flessore della coscia destra comunque è confermata e appare abbastanza grave. Difficilmente, perciò, Veretout potrà tornare in campo prima di quaranta giorni, mettendo in crisi così tutto il centrocampo giallorosso e non solo, visto che il francese ha segnato finora anche 11 gol.

Così, partendo da questa premessa, la Roma già domenica contro il Genoa potrebbe cambiare pelle, affidando la mediana a due registi: Gonzalo Villar e Amadou Diawara, l’uomo vetrina della partita di Firenze. Premesso che Lorenzo Pellegrini, come ha fatto più volte, potrebbe essere chiamato a fare un passo indietro da quella che è la sua attuale «comfort zone» della trequarti, e detto anche come – col rientro dei difensori centrali – anche Cristante potrebbe tornare in mediana, è logico che né lo spagnolo né il guineano posseggano le caratteristiche di corsa e di inserimento di Veretout.

Da qui il cambiamento di pelle, che per Fonseca non dovrebbe essere un problema visto che i calciatori agiscono su uno spartito di movimento che rende la squadra tendenzialmente poco prevedibile. Così, è facile supporre che Diawara sarà quello chiamato a fare più spesso a fare da frangiflutti davanti alla difesa, mentre Villar potrebbe alzare il baricentro, ponendosi spesso sulla verticale del compagno di reparto, oppure scambiandosi con lui nelle posizioni.

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D’altronde, avere due fonti di gioco – il guineano più geometrico, lo spagnolo più immaginifico – può essere una ricchezza per qualsiasi squadra. Non è un caso che l’Inter, ad esempio, lo scorso anno si sia affidata spesso al doppio play con Brozovic e Sensi, così come sta battendo strane analoghe con la rinascita di Eriksen. Peraltro, anche la Nazionale negli ultimi, utilizzando in una certa maniera Jorginho e Verratti, non ha disdegnato la formula del doppio play in grado di creare gioco.

Insomma, Fonseca può «rubare» a tutti per creare uno stile autonomo. Tutto questo, poi, con ottime premesse: otto giorni fa contro il Braga all’Olimpico, la Roma ha vinto facilmente 3-1. Chi non firmerebbe per un risultato così col Genoa?

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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