Veretout: gol, corsa e leadership. “Mister 40 milioni” è il sorriso della Roma

NOTIZIE AS ROMA VERETOUT – Nella vita, a volte, la comprensione piena degli eventi arriva grazie a una sorta di illuminazione. Pensate a Roma-Juventus di due giorni fa. Al momento del calcio di rigore vincente e della cavalcata trionfale persino gli uomini di Houston si sono alzati in piedi. Dan e Ryan Friedkin probabilmente, dopo essersi stropicciati gli occhi, hanno anche capito il perché, in questo mercato, Jordan Veretout sia stato – pur sotto traccia – uno dei giocatori più appetiti della Roma, e non per un solo motivo.

Non è un mistero, ad esempio, che il centrocampista francese sia stato seguito a lungo dal Napoli, che lo aveva individuato come primo obiettivo per sostituire Allan, approdato alla corte di Carlo Ancelotti all’Everton. La richiesta della dirigenza giallorossa è stata decisa: 40 milioni. Trattabili, naturalmente, ma quanto basta per far capire all’interlocutore – con cui i rapporti non sono sempre idilliaci – che per strappare uno dei gioielli della corona di Paulo Fonseca bisognava fare davvero sul serio.

Non sorprendetevi. L’allenatore portoghese lo considera – insieme a Mancini e Cristante – tra i giallorossi dotati di maggiore leadership all’interno dello spogliatoio. Uno di quelli a cui non fa difetto la personalità, nonostante che, dopo un lungo percorso nelle selezioni giovanili francesi, non sia riuscito a raggranellare neppure una presenza nella nazionale maggiore. Eppure, domenica sera, il duello in mediana contro il connazionale Rabiot (uno che, tra l’altro, è stato ad un passo dalla Roma quando alla direzione sportiva c’era Walter Sabatini) lo ha stravinto il giallorosso.

Morale: in un centrocampo ricco di talento e di giocatori che vorrebbero essere impiegati di più (è di ieri la polemica dell’agente di Diawara, Piraino, dopo la panchina iniziale con la Juve: «Vorremmo chiarezza sul reale ruolo e sull’importanza di Amadou nel progetto del club»), l’unico che è sempre sicuro del posto è solo lui, anche perché – oltre alla capacità di saper partire basso in mediana – tra le sue qualità Veretout ha anche quelle di potersi muovere da trequartista.

Basta così? Non proprio. Sui calci piazzati, ormai, è diventato un punto di riferimento della squadra. E nel calcio moderno questa è una dote non banale. È per questo che Fonseca sa di poter chiedergli non solo corsa e non solo gol, ma anche altro. Per esempio, far capire ai nuovi arrivi che tipo di spirito l’allenatore vuole che la squadra incarni. In questa chiave, non ci sorprenderemmo se Borja Mayoral, l’attaccante del Real Madrid ad un passo dall’essere preso dalla Roma, fosse preso dal centrocampista francese sotto la sua ala protettrice. Occorrerà ancora poco tempo. Il club spagnolo, infatti, sta per prolungare il contratto del giocatore (in scadenza a giugno) per poi cederlo in prestito oneroso ai giallorossi per un milione, con diritto di riscatto intorno ai 13. Occhio però agli intoppi dell’ultim’ora.

Veretout comunque, prima di pensare al futuro, ha la testa incagliata al passato, cioè a quella partita contro la Juventus che non gli è andata davvero giù. «Abbiamo fatto una buona gara, ma dobbiamo imparare a gestire meglio le partite in superiorità numerica – ha detto – e non dobbiamo perdere le palle troppo facilmente. Meglio continuare a giocare senza avere fretta e pressare alti per mettere in difficoltà l’avversario. Quando avevamo palla non dovevamo permettere ai bianconeri di creare tante occasioni. Comunque adesso occorre guardare avanti e lavorare per la prossima partita perché è importante. Pensiamo all’Udinese. Stavolta non possiamo sbagliare».

Proprio vero, però una cosa è certa: il biglietto da visita che la sfida contro la Juventus ha spedito al mondo del pallone (anche per sedurre i candidati a vestire la maglia giallorossa), lo ha firmato lui, Jordan Veretout da Ancenis. E «mister 40 milioni» adesso non si vuole più fermare.

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