Che fosse tra gli invitati per il playoff con il Porto si sapeva. Ma a che ora sarebbe arrivato e in che modo si sarebbe vestito, ancora no. Thomas Vermaelen sbarca oggi a Roma, 13.30, per la gioia di Luciano Spalletti che così guadagna un giorno sulla tabella di marcia – lo sbarco del belga era inizialmente programmato per domani – nell’avvicinamento al bivio del 17 agosto. E sbarca in prestito con diritto di riscatto, per la felicità della Roma che ha tenuto duro nella trattativa con il Barcellona e ha ottenuto quello che voleva: un riscatto «libero», neppure condizionato alle presenze in campo del difensore. Le cifre saranno rese note stasera dopo le visite mediche, o al più tardi domani. Ma è probabile che a fronte dell’assenza di un obbligo, la cifra del riscatto sia più alta di quanto immaginato in un primo momento: 2 milioni subito più 10 eventuali tra un anno, questa è la base di un accordo a cui le parti stavano ancora lavorando ieri sera.
LA SVOLTA – Vermaelen arriva, abbraccia il «main sponsor» Nainggolan (ieri diventato per la seconda volta papà) e quello un po’ meno principale di nome Szczesny, ex compagno ai tempi dell’Arsenal. Lui forse non lo saprà, ma incarna alla perfezione la svolta ideologica della Roma sul mercato: meno giovani, meno talenti da svezzare, più giocatori pronti subito all’uso. Non era mai successo nell’era Roma-Usa. Almeno non con questa decisione, neppure nell’estate in cui arrivarono Maicon e De Sanctis ma al loro fianco pure Ljajic e Strootman. La strada l’ha indicata alla perfezione Spalletti e la Roma ha eseguito. Lo stesso Walter Sabatini ha eseguito, lui che sempre ha sposato altre idee, in quello che salvo sorprese sarà il suo ultimo mercato estivo giallorosso. Mercato nel quale è arrivato Vermaelen, che «ci darà qualità ed esperienza». Prima di lui Federico Fazio, anni 29, un mucchio consistente di presenze europee nel curriculum. E poi ecco Juan Jesus e Mario Rui, ai quali non ci sarà bisogno di spiegare molto dei campi di Serie A. È l’impronta del tecnico: «Se sono tornato è perché voglio vincere lo scudetto, ho già collezionato tanti secondi posti», disse in primavera. Quando i brasiliani Gerson ed Alisson erano già virtualmente sbarcati a Roma. Il portiere è bravo, probabilmente giocherà lui il playoff. Ma nel dubbio, l’allenatore ha chiesto e ottenuto Szczesny: esperienza, parola d’ordine. Quella che non ha Gerson, che deve ancora scalare un bel po’ di posizioni. Spalletti non ha preclusioni. Ma non vuole sbagliare, non può permettersi di aspettare. Il futuro è adesso.
OCCHIO A BORJA – Per carità, non si pensi che qualche colpo futuribile non arriverà da qui a fine agosto: Diawara resta nell’orbita Roma e Ziyech, talento marocchino del Twente, è bloccato in attesa di liberare caselle lì davanti. Ma non è stato questo il filo conduttore del mercato, almeno fin qui. E forse pure più in là, se è vero che un posticino in fondo al cuore Spalletti se l’è lasciato per Borja Valero, anni 31, giocatore che puoi inserire in squadra l’oggi per il domani. Al playoff lo spagnolo non è invitato. Più avanti, répondez s’il vous plait.
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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