Appare sempre più in bilico il responsabile dell’Urbanistica Paolo Berdini nella giunta Raggi. Dopo la pubblicazione dell’ultimo stralcio dell’audio del colloquio ‘galeotto’ con La Stampa, in cui l’assessore critica apertamente Virginia Raggi facendo congetture anche sulla sua vita privata, i 5 Stelle capitolini chiedono un momento di riflessione. Che potrebbe arrivare già oggi, durante la riunione settimanale della maggioranza.
Sul tema interviene anche un big come Luigi Di Maio che spiega: «Con molta franchezza dico che ho giudizio personale su Berdini molto chiaro. So che la sindaca Raggi sta prendendo una decisione» e che ciò avverrà «presto». Probabilmente già in giornata. A dire l’ultima parola – forse l’addio definitivo all’assessore – sarà in ogni caso la sindaca Virginia Raggi, che pochi giorni fa aveva respinto le dimissioni di Berdini ma che, ad oggi, non ha ancora sciolto la sua «riserva». Nel frattempo c’è chi si è portato avanti col lavoro: in alcuni ambienti pentastellati già da qualche tempo si ragiona su chi potrebbe essere il sostituto dell’urbanista.
Ma i nomi – di professori universitari e professionisti del settore – circolati di recente sembrano in diversa misura già tutti sfumati: da Emanuele Montini (che ha spiegato messo nero su bianco che il suo “ruolo è e rimane quello di segretario generale di Italia Nostra”) a Paola Cannavò, da Carlo Cellammare a Guendalina Salimei. Non tramonta l’ipotesi di far entrare in giunta un rappresentante del consiglio, possibilmente una donna, per prendere le deleghe ai lavori pubblici o, in caso di fuoriuscita di Berdini, anche all’Urbanistica. In questo caso sarebbero in pole Alessandra Agnello e Donatella Iorio, le presidenti delle commissioni competenti.
Infine, potrebbe anche essere valutata l’ipotesi che – durante il periodo di ‘scouting’ – la sindaca avochi temporaneamente a sé una o entrambe le deleghe di Berdini. Ma, come sottolinea un esponente di peso della maggioranza «Berdini rimane nostro assessore fino a prova contraria. Certo, non è possibile che quanto accaduto non sia oggetto di riflessione». Una riflessione che, salvo sorprese, dovrebbe concludersi oggi.
(Leggo – P. Lo Mele)
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