AS ROMA NEWS MOURINHO – Ha vinto la Roma. Ha vinto José Mourinho. Insieme l’hanno invocato, ora eccolo: l’anticipo. Per logica, per buonsenso. Torino-Roma si gioca venerdì 20, ovvero a cinque giorni dalla finale di Tirana. Alcuni hanno protestato poi è stato approvato il tutto all’unanimità (giocare in anticipo, per molti, è uno svantaggio, in questo caso non per la Roma): l’eccezione è stata ritenuta doverosa, per tutelare l’unica squadra italiana finalista in una competizione europea, ovvero la Roma, scrive Il Messaggero.
«Siamo tutti contenti che i giallorossi disputeranno la finale della Conference League. Le altre che giocheranno per l’Europa rispetteranno il principio di contemporaneità scendendo in campo o tutte sabato o domenica, ma si deciderà dopo la penultima giornata», ha detto il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini. In pressing, nelle ultime ore, migliaia di tifosi sui social, che hanno anche urlato la loro protesta nelle radio. Perfino Lapo Elkann, sul suo profilo Twitter, ha scelto di sposare la causa giallorossa: «Mi auguro che la Roma possa vincere la finale». La Lega, come detto, ha dato il via libera, ma ha voluto garantire la contemporaneità all’ultima giornata a tutte le squadre che concorrono per un obiettivo.
La finale di Conference sta monopolizzando pure le giornate di tanti tifosi: ieri decine di persone si sono viste cancellare il volo con destinazione Tirana per motivi non specificati. C’è preoccupazione, in Albania, per il grande esodo annunciato, anche di chi non è in possesso del tagliando magico. Kejdi Tomorri, presidente della Federcalcio albanese ha portato alla luce alcuni problemi logistici: «Dall’Italia sono attese 60-70 mila persone, ovviamente in maggioranza senza biglietto. Dall’Olanda ne arriveranno altre 20 mila. Non eravamo nelle condizioni di ospitare questa finale per alcune difficoltà fuori dal campo come la capacità dell’aeroporto e la mobilità».
Mourinho trascina il popolo e il popolo risponde in massa. José che oggi, per la cronaca, riceverà da Renzo Ulivieri a Trigoria, un premio postdatato, la Panchina d’oro che vinse nel 2010 e che non c’è mai stata occasione per consegnargliela da parte dell’Assoallenatori, è intervento con la consueta schiettezza sugli obiettivi della prossima stagione.
«Vogliamo provare ad entrare in Champions, ma quando si guarda al livello di investimento di Inter, Milan e Juventus, ci si rende conto che questi posti dovrebbero essere chiusi», le sue parole a Sky Sport Uk. Sa perfettamente che la Roma sarà in prima linea, sia in tema di cessioni sia di acquisti, ma sa pure che raggiungere il livello delle prime della classe è complicato. Poi, il campionato racconterà una sua storia e la Roma può rientrare tra le sorprese, le famose outsider.
«Penso che il prossimo anno possiamo arrivare quarti. Dopo il mercato di gennaio, abbiamo fatto piccoli cambiamenti per migliorare la squadra, ma non sono fortunato come alcuni allenatori che possono comprare quello che vogliono. Comunque lavorando con criterio possiamo migliorare le cose». Anche sul suo futuro, è limpido: «Il club non mi ha avvicinato per prolungare dunque non mi ha messo nella condizione di dover dare risposte. Per questo è un momento calmo, di equilibrio. Dobbiamo solo finire la stagione nel miglior modo possibile. Sarò qua al cento per cento la prossima stagione, non sto cercando altro. Le persone che mi conoscono sanno che non voglio cambiare. Non me ne andrei alla seconda mia stagione, non potrei fare questo al club».
Infine, una riflessione sul crescente rendimento recente di Smalling: «E’ riconosciuto in Italia come Smalldini, metà Smalling, metà Maldini. Sta facendo cose incredibili per noi». La carrellata sugli inglesi continua: «Mkhitaryan? Il mio progetto a Roma aveva bisogno di un giocatore come lui, al contrario di quello che si pensava sul nostro rapporto. Matic? Con lui ho vinto, è un calciatore fantastico».
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