AS ROMA NEWS DYBALA – Paulo Dybala oggi scenderà in campo contro il Monza col dolcissimo fardello di avere un Olimpico tutto esaurito pronto a osannarlo, nonostante – secondo quanto si sussurra a Trigoria – gli manchino ancora un paio di settimane di lavoro per arrivare alla forma migliore, scrive La Gazzetta dello Sport.
Ma per uno come lui, i 239 minuti sgranati nelle prime tre partite di campionato – orfani per il momento di reti – possono bastare per tracciare un profilo negativo al suo percorso? Noi risponderemmo chiaramente di no, ma più del nostro giudizio vale quello di chi l’ha fortissimamente voluto in giallorosso, cioè José Mourinho.
Fin qui l’allenatore portoghese ha avuto nei confronti dell’attaccante argentino un atteggiamento protettivo, utile per farlo lievitare nel rendimento senza però caricarlo di eccessivi pesi psicologici. La cartina di tornasole di tutto ciò, infatti, si è notata nel dopo partita del match contro la Juventus, in cui Dybala ha fornito l’assist decisivo per la rete del pareggio di Abraham all’interno di una partita ricca inevitabilmente di pause anche per l’atteggiamento remissivo della Roma nel primo tempo.
C’è chi aveva ipotizzato che fosse stata anche l’emozione del ritorno a Torino contro la Juventus ad averlo frastornato, ma lo Special One ha spazzato il campo da qualsiasi ipotesi del genere. “Paulo era frastornato dalla sua squadra, non dall’ambiente. Lui fa sempre la differenza, questo è il problema. La gente pensa che la faccia quando segna o fa un assist. Ma invece è capace di marcare la differenza anche in altra maniera. Ad esempio, all’inizio della ripresa quando non eravamo capaci di fare tre passaggi, lui è entrato dentro al campo, la squadra ha trovato un riferimento ed ha iniziato a giocare. Abraham ha fatto gol e sembra che abbia compiuto una grande partita, invece è stato orribile, mentre è Dybala che ha fatto una grande gara. Bastava che arrivasse nell’ultimo terzo di campo, trovasse un passaggio filtrante e mettesse un piede in area che si sentiva una reazione di paura dello stadio e anche questo conta. Perciò io sono molto contento di Paulo”.
Un “endorsement” evidente da parte dello Special One, che capisce di psicologia e sa come possa essere difficile per un calciatore coniugare l’attesa dei tifosi, l’inserimento in un nuovo gruppo, il peso delle responsabilità e la voglia di arrivare alla fatidica soglia dei cento gol in Serie A quando la condizione fisica non è ancora quella dei giorni migliori. Al momento la Joya, in attesa del primo acuto in maglia giallorossa, è a quota 98 gol nel massimo campionato.
La rincorsa sta diventando una ossessione? Chi gli è vicino giura di no, anche perché l’inserimento nell’atmosfera di Trigoria sta procedendo così bene da stemperare ogni attesa. L’umorismo, in fondo, a Paulo non manca. Basti pensare come sabato scorso a fine partita, andando ad abbracciare e a scambiare la maglia con Vlahovic, abbia detto all’amico: “Quella punizione che hai segnato è di quelle che riescono a me”. Proprio vero, ma tutti nella Roma sono convinti che il vento buono comincerà presto a spirare anche alle spalle dell’argentino, fondamentale nelle idee tattiche di Mourinho.
Stasera, poi, all’Olimpico ci saranno le solite due tifose speciali a sostenerlo: la madre Alicia e la fidanzata Oriana. Entrambe le donne, tra l’altro, sono alla caccia delle case che dovranno ospitarle, insieme agli amatissimi cani dell’attaccante. E se Paulo ha 65 milioni di “follower” che lo seguono sulle principali piattaforme social, anche ai suoi quadrupedi sono stati aperti dei profili seguiti da migliaia di appassionati. Silvio Berlusconi, presidente del Monza e felice padrone di Dudù, apprezzerà. Consolandosi, magari, se stasera Dybala dovesse tornare a splendere di vera Joya.
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