AS ROMA NEWS VOLPATO – E pensare che non era cominciata bene. In tutto il mese di agosto, dopo un ritiro di atteggiamenti imperfetti, Mourinho lo aveva escluso dalle convocazioni lasciandolo pascolare con la Primavera. Quattro partite di campionato da fantasma: Cristian Volpato era sparito dalla circolazione, giocando e segnando solo con i coetanei della Roma e della Nazionale Under 19. Si trattava di una lezione, o se volete di una punizione, del maestro all’allievo.
Come riferisce il Corriere dello Sport, per fortuna a 18 anni esiste il tempo di correggersi, magari attraverso un chiarimento o una promessa. Richiamato in servizio a Udine, Volpato non ha più lasciato la prima squadra. Ha sudato, ha aspettato, ha ottenuto. Prima ha esordito da titolare in Europa League, a Helsinki. Poi ha sconvolto la partita di Verona, arrampicandosi sul grattacielo della felicità.
Possiamo chiamarlo Hellas Volpato per questa strana coincidenza: due gol in A, tutti e due al Verona, tutti e due con un tiro improvviso e secco, di quelli che faceva il suo giovane mentore, Francesco Totti, che l’ha ingaggiato nella scuderia calciatori dopo averlo visto calciare. “Evidentemente è destino, perché i miei nonni sono di queste parti”. ha scherzato Cristian, nel suo italiano ancora intimidito.
In effetti la famiglia del padre è di Treviso mentre l’altra parte è meridionale, tra Napoli e Messina. Nato e cresciuto in Australia, Volpato è stato allevato a pane e calcio. Qualche settimana fa raccontava che “all’età di quattro anni mio nonno Sergio mi ha tirato un pallone. Non mi sono più staccato da lui”. Sempre con un’idea fissa: “Diventare un professionista ed essere allenato da José Mourinho”. A volte i sogni si avverano.
Cristian è stato selezionato molto piccolo dall’accademia di Sydney gestita dall’ex calciatore Andrea Icardi. Lì un talent scout, Tony Basha, lo segnalò all’amico Fabrizio Piccareta, che all’epoca allenava l’Under 17 della Roma e girò la dritta alla società. Poi è stato bravo Morgan De Sanctis, oggi direttore sportivo della Salernitana, a capire che “il bambino” meritasse attenzione. L’hanno fatto venire con la madre, l’adorata Claudia, e lo hanno sottoposto a un provino con la maglia del Trastevere. Volpato ha segnato subito tre gol in amichevole. “È giusto, prendiamolo” ha ordinato De Sanctis.
Sono stati giorni tosti. Il trasferimento improvviso dall’altra parte del mondo, gli amici di sempre che si allontanano. “Duro sì, per fortuna c’era mamma”. Nel gennaio 2020, Cristian ha firmato il primo contratto con la Roma indossando presto la maglia numero 10 della Primavera. Mourinho, che segue spesso le partite dei giovani a Trigoria, lo ha notato nell’autunno 2021 portandolo in panchina a Cagliari. E gli ha regalato il debutto, sotto gli occhi di Totti che era in tribuna, negli ultimi minuti contro l’Inter.
Entrando contro il Verona sullo 0-2, in quel caso all’Olimpico, segnò il gol che avviò la rimonta poi completata dall’altro gioiellino Bove, che ha un anno in più. Al Bentegodi invece in mezz’ora ha prodotto un gol e un assist. E forse “è solo l’inizio”, come gli ha ricordato Zaniolo lunedì sera. Due mesi fa, mentre le voci di mercato lo davano vicino al Sassuolo, ha rinnovato il contratto con la Roma fino al 2026. È segno che la società, non solo Mourinho, voglia insistere sulla formazione di questo talento mancino che non ha paura di osare. “Cristian ha tutto per diventare un giocatore importante per la Roma”, ha spiegato il general manager Tiago Pinto.
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