Rassegna stampa
Volto da bimbo, cuore da duro. Il baby Villar sogna l’Europa
NOTIZIE AS ROMA VILLAR – Con Veretout squalificato, Diawara non ancora pronto e Pellegrini che sta meglio, ma anche lui non al top, il ragazzino che arriva dalla Spagna è pronto a giocare ancora una volta dal primo minuto.
Fonseca avrà tre allenamenti completi prima di decidere, ma vista la personalità con cui si è impegnato a Cagliari, è probabile che contro il Siviglia tocchi ancora a lui. E lui è Gonzalo Villar, centrocampista con la faccia da bambino, costato appena cinque milioni, ma subito pronto a mettersi in mostra. E pensare che arrivava con la nomea di ragazzo timido, visto lo stress accumulato durante il trasferimento che gli aveva fatto perdere un paio di chili.
Si sentiva solo, durante gli ultimi periodi in Spagna, perché aveva ormai in testa solo l’arrivo in Serie A. Adesso, invece, è perfettamente integrato e fa riflettere che per lui sia stato tutto facile, mentre un uomo d’esperienza come Monchi, in passato, abbia sofferto eccome l’ambientamento. L’ha raccontato lui stesso, a novembre, durante un convegno all’Università di Siviglia: «Per quattro mesi nessuno si è preoccupato di aiutarmi come persona». Parole che appartengono ad un tempo che fu, mentre il tempo che sarà è tutto di Villar.
Inutile dire come il ragazzo ci terrebbe tantissimo a giocare da titolare in Spagna, lui che è nato il 23 marzo del 1998 a Murcia, 500 chilometri da Siviglia. Sarebbe una sorta di regalo di compleanno anticipato, che Villar vuole portarsi a casa con ambizione. D’altronde, lui ci ha messo del suo giocando a Cagliari con più luci che ombre, poi la sorte gli sta dando una mano.
Veretout è squalificato, Diawara non è al top e neppure Pellegrini, nonostante la risonanza abbia evidenziato come la lesione muscolare sia alle spalle. Se darà a Fonseca le giuste garanzie Villar potrebbe giocare accanto a Cristante, altrimenti non è escluso l’avanzamento di Mancini a centrocampo. «Si tratta di un ragazzo che fino a due mesi fa giocava nella B spagnola. E a Cagliari ha giocato bene, con personalità. E questa per me è la cosa che conta», ha spiegato Fonseca, che sta iniziando a considerarlo a tutti gli effetti nelle rotazioni, almeno finché avrà tre titolari fuori.
Giocatore dalle belle movenze, distributore di gioco e un uomo d’ordine a cui affidarsi, deve ancora strutturarsi dal punto di vista fisico, mettere su massa, ma in pochi si aspettavano che fosse così pronto caratterialmente. Se poi basterà per giocare in Europa League si scoprirà giovedì.
Anche perché quello nel suo ruolo è uno dei pochi dubbi di formazione visto che, per il resto, Fonseca si affiderà ai leader, da Smalling a Dzeko passando per Kolarov e Mkhitaryan. Fino a che li ha, il tecnico se li tiene ben stretti. Senza pensare a quello che sarà e senza badare troppo a quello che accade in Inghilterra, vedi le dichiarazioni di ieri di Arteta, manager dell’Arsenal: «Mi è sempre piaciuto. È il tipo di giocatore che starebbe bene in qualsiasi squadra, ma ha bisogno di essere in condizione con continuità. Il suo ritorno è una possibilità che abbiamo e la valuteremo».
(Gazzetta dello Sport)
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