I più tristi, senza dubbio, i ragazzi del profilo «Sabatini acquista cose», che con le massime e le operazioni dell’ormai ex d.s. della Roma hanno creato una pagina seguitissima. A loro mancherà il materiale quotidiano, ai tifosi della Roma invece – almeno stando a quanto scritto sui social e detto nelle radio – Sabatini mancherà meno. Il professionista, s’intende, perché l’uomo, quell’«etrusco residuale» con un passato alla Lazio ma che dice di essersi innamorato della Roma, viene salvato. Il direttore sportivo, invece, in generale viene appena promosso, perché in fondo ai tifosi delle plusvalenze e della patrimonializzazione interessa fino a un certo punto. Restano 5 anni e zero trofei, resta l’onta del derby di Coppa Italia perso con la Lazio, resta la sensazione di tutto quello che poteva essere e non è stato. E allora, scrive Francesco, «qualcuno apra la pagina etrusco residuale», perché il dirigente appartiene già al passato, ma ai romanisti Walter Sabatini un po’ mancherà.

GIUDIZI E PASSIONE – Impossibile scindere le due cose, stando a quanto diceva lui stesso in conferenza: «In questi 5 anni l’uomo non c’è più stato, sono stato sempre e solo il d.s. della Roma». Per questo, forse, il rapporto si è logorato in fretta, visto che da tempo tutto quell’entusiasmo che aveva accompagnato l’arrivo di Sabatini e della proprietà americana è andato scemando. Dice a «Rete Sport» Marco Cassetti, che il voto è un «6,5 per i risultati e 7 per il bilancio», mentre a «Radio Radio» l’ex bomber Pruzzo ammette: «Il distacco tra lui e la Roma c’era da almeno sei mesi, l’ultimo mercato non mi sembra lo abbia fatto lui, è stato costretto con la forza a rimanere». Sarà andata davvero così? Per un’ascoltatrice «non ci sono sentimenti in questa storia, il rapporto tra Sabatini e la Roma è sempre stato improntato sui soldi», mentre c’è persino chi reputa «tardivo l’addio di un d.s. che ha fatto solo danni. Tare, molto meno celebrato, ha vinto più di lui». Comprensivo invece Paolo che scrive: «Se oltre alla fortuna finanziaria avesse fatto anche la fortuna sportiva della Roma, si chiamerebbe Padre Pio».

LA FINE – Infuocate poi sono state le dichiarazioni sulle commissioni e su Totti: Nobel per la fisica sì, tappo per gli altri giocatori pure. E questo è piaciuto davvero a pochi. «Anche per Batistuta e compagni faceva da tappo?», il senso dei commenti, quasi tutti a difesa del capitano giallorosso. Qualcuno scrive a Iturbe e Gerson: «Stappatevi». Più apprezzate le frasi sulla mentalità: «Qui si vince e si perde nella stessa maniera». Nel bene e nel male anche nel giorno dell’addio, Sabatini fa discutere, e di questo dibattito si percepirà l’assenza. Ma in fondo, twittava all’ora del tramonto Simona, tutto finisce: «E se si sono lasciati Brad Pitt e Angelina Jolie, anche Sabatini può andar via»

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)



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