AS ROMA NEWS WIJNALDUM – «Un conto sono gli allenamenti, un altro le partite. Ed è qui che si capisce il recupero di un giocatore». E allora per sapere come sta davvero Georginio Wijnaldum bisogna partire da qui, dalle parole di Mourinho alla vigilia della sfida di giovedì in Austria. E dai numeri, quelli delle partite con Lecce e Salisburgo, scrive La Gazzetta dello Sport.
Numeri negativi, anche se comprensibili, per uno che è stato costretto a restare lontano dai campi ben 181 giorni. A Lecce il centrocampista olandese entra al 38’ della ripresa, in tutto 12 minuti (recupero compreso) in cui tocca 5 palloni. Pochi, è vero, ma sempre meglio dell’unico (recuperato in mezzo al campo) giocato alla Red Bul Arena, dove Gini è entrato al 29’, giocando questa volta venti minuti (recupero compreso). E toccare un solo pallone in 20 minuti vuol dire essere ancora fuori dal ritmo di gioco.
Wijnaldum va ancora con il freno a mano tirato, gli mancano i tempi, spesso in campo sembra spaesato. È capibile, certo, considerando la lunga assenza. Questo però vuol dire che per rivedere il vero Wijnaldum ci vorrà ancora un po’, qualcuno dentro Trigoria sussurra una ventina di giorni. E di partite, però, perché Mou in tal senso è stato chiaro: «Arriverà anche il momento in cui Gini tornerà in campo da titolare, ma prima deve ritrovare confidenza con le gare».
Insomma, vederlo dal via domani sembra difficile, ma poi Mourinho su queste cose è anche particolare, non si sa mai. Molto più realisticamente, però, possibile che anche con il Verona come con il Salisburgo Gini giochi uno spezzone, per continuare nel suo rodaggio e migliorare nel ritmo partita. Poi magari con la Cremonese, il 28 febbraio, potrebbe anche essere la volta buona per vederlo dal via. Con molti più palloni giocabili di quelli che ha toccato tra Lecce e Salisburgo.
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