Rassegna stampa
Wijnaldum-Matic: il centro di Roma
AS ROMA NEWS WIJNALDUM MATIC – Da quando Gini Wijnaldum è tornato a pieno regime, l’unica partita vinta dalla Roma in cui era titolare è stata con la Juventus (1-0). Si tratta, però, solo di quattro gare di campionato e una di Europa League, poche per stilare un trend, ma utili per capire come si evolveranno gli equilibri con il suo ritorno in pianta stabile, scrive Il Messaggero.
Sei mesi in infermeria sono un’eternità per un calciatore della sua età (32) e deve ancora superare il trauma della paura di nuovi contrasti. Un periodo di adattamento è più che necessario, per questo dal 28 febbraio (Cremonese-Roma), Mourinho non lo ha più tolto dai titolari. Ha giocato dal 1′ contro Cremonese, Juventus, Sassuolo e Lazio in Serie A e Real Sociedad in Europa League, due volte da trequartista (con Pellegrini ed El Shaarawy) e tre da centrocampista centrale, sempre accanto a Cristante (squalificato domenica).
Sarà la prima volta che si troverà da solo con Matic dall’inizio (è successo per 27 minuti a Cremona quando Nemanja ha sostituito Cristante). Una coppia all’esordio dal primo minuto. Nemanja è uno dei calciatori più carismatici della squadra che ha scelto di restare a Trigoria dopo che è scattato il rinnovo automatico per un’altra stagione. L’età (34 anni, 35 ad agosto) non lo aiuta ad essere continuo, ma le qualità tecniche sono indiscutibili: capacità nel sradicare palloni dai piedi dell’avversario e restituirli puliti ai compagni, senso della posizione e passaggi precisi sia sulla corta che sulla lunga distanza.
Un giocatore che si abbina alla perfezione con Wijnaldum, rapido nell’uno contro uno e con una propensione al tiro dalla distanza. Gini è duttile e Mourinho sfrutterà le sue capacità difensive e offensive per bilanciare la squadra a seconda delle situazioni. È stato preso per questo, ma l’infortunio alla tibia ha rovinato i piani. L’olandese (richiamato anche in azionale) sfrutterà gli ultimi due mesi della stagione per convincere Tiago Pinto a riscattarlo.
Basterà versare 8 milioni al Psg, denaro che la Roma non ha intenzione di spendere anche alla luce dei sei mesi in infermeria. Proverà a trattare con l’obbiettivo di arrivare almeno alla metà e poi dovrà trovare un accordo con il giocatore che gode di un contratto da 7 milioni con i francesi fino al 2024. Se accetterà di privarsene e di incassare una cifra di poco più alta ma in più anni, allora Trigoria potrebbe diventare la sua nuova casa.
Nelle prossime settimane gli scenari saranno più chiari, il presente gli impone di aiutare nei momenti in difficoltà. Domenica, infatti, saranno squalificati Mancini, Ibanez e Kumbulla e la soluzione d’emergenza più verosimile è con Celik, Smalling e Llorente. Il turco sarebbe fuori ruolo, non ha mai giocato centrale in carriera e testarlo in un momento delicatissimo della stagione potrebbe essere rischioso. Alternative migliori, però, sembrerebbero non esserci se non la linea a quattro che risolverebbe molti dei problemi di formazione.
Un modulo che piace a José, ma di cui non si fida quando a interpretarlo sono i giocatori della Roma. Scartata anche l’ipotesi di impiegare un Primavera, gli ultimi difensori centrali convocati in stagione sono Keramitsis o Brian Silva, ancora troppo acerbi per giocare 90 minuti in Serie A. Per tamponare la situazione potrebbe proporre un 3-5-2 abbassando Pellegrini centrocampo, modulo che toglierebbe propulsione al reparto offensivo, ma che garantirebbe più copertura. E anche in questo caso la coppia Gini-Nemanja è chiamata a fare la differenza.
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