AS ROMA NEWS WIJANLDUM – Il sorriso non lo ha perso nemmeno ieri. Perché per prestarsi ad una presentazione (geniale) come quella pensata dalla Roma, ci vuole anche una gran dose di ironia. Eccolo dunque Gini Wijnaldum mentre esce vestito dalla piscina di Trigoria, scrive Il Messaggero. L’inizio del video riprende una sua foto di qualche giorno fa sui social con lo sguardo a pelo d’acqua. Poi, con la maglia numero 25 sulle spalle, si allontana fischiettando la canzone remixata del gruppo australiano Cookin on 3 Burners che diventerà presto una delle hit della Curva Sud.
L’olandese è ufficialmente un calciatore della Roma. Arriva in prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni. I Friedkin pagheranno di stipendio 4,5 milioni dei 7 percepiti a Parigi, ai quali va sommato la metà dell’ultimo bonus (0,5) di un milione sul quale l’ex Liverpool, dopo aver già rinunciato a 800mila euro, non ha voluto sentire ragioni: “È davvero emozionante essere diventato un giocatore della Roma. La società ha dimostrato quanto mi volesse attraverso gli sforzi fatti per chiudere la trattativa, così come lo hanno dimostrato tutti i tifosi che in questi giorni mi hanno manifestato affetto sui social. Quando giovedì sono arrivato all’aeroporto, tutta quella gente ad aspettarmi non ha potuto che confermare le buone sensazioni che avevo. È stato semplicemente fantastico. Mi impegnerò a dare il 100%. Ora non vedo l’ora di vedere l’Olimpico pieno. Ci ho giocato una volta con il Liverpool e ricordo la passione incredibile dei tifosi”. Dovrà aspettare poco. Già domani, 7 agosto, lo stadio si riempirà per l’amichevole contro lo Shakhtar.
Visto il protrarsi della trattativa, ha avuto modo di chiedere informazioni sulla realtà che lo attendeva: “Sì, è vero – conferma divertito al canale ufficiale del club – ho chiesto un parere a Salah e a Strootman. Entrambi mi hanno parlato benissimo del club e da quel momento ho iniziato a pensare seriamente alla possibilità di trasferirmi a Roma, in una città fantastica e un paese splendido”.
Dopo i ringraziamenti di rito al gm Pinto, rivela quanto sia stata fondamentale la presenza di Mourinho nella decisione di accettare la proposta giallorossa: “Quando ci siamo sentiti, lui mi ha detto le cose giuste al momento giusto. Penso che abbia molta esperienza a riguardo (ride, ndr), perché era quello che volevo sentirmi dire. Mi ha fatto un’ottima impressione. Tutti lo conoscono come allenatore, anche i calciatori che hanno lavorato con lui mi hanno detto grandi cose. È stata una decisione semplice”.
Simpatico (e onesto) anche quando rivela come la finale di Tirana gli abbia provocato, da ex Feyenoord (debuttò con gli olandesi a 16 anni e 148 giorni), un po’ di dispiacere: “È chiaro che adesso sono felice di quel successo ma tre mesi fa che la Roma ancora non era nei miei pensieri, facevo il tifo per il Feyenoord. È la squadra che porto nel cuore, una di quelle che amo di più, normale che quella sera ci sia rimasto male”.
La Roma chiaramente la conosce sia per averci giocato contro che per averla ammirata nell’ultima edizione della Conference League: “Non sono una persona che guarda calcio in continuazione ma qualche partita l’ho vista. Ad esempio quella con il Leicester”. Non è nemmeno tipo da facili promesse. Ma quando in carriera a livello di club hai vinto tutto o quasi, è chiaro che la parola vincere vada di pari passo con gli obiettivi stagionali: “Il successo in Europa e gli arrivi sul mercato, hanno generato entusiasmo. Penso che si debba sempre avere fame per lottare in qualcosa. Vengo da una realtà diversa come il Psg ma non cambio, voglio vincere qualcosa anche in questa stagione”. A livello personale, invece, il proposito è una polizza assicurativa sulla prossima stagione: “Voglio tornare a divertirmi giocando a calcio”. Non poco.
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