Nicolò Zaniolo

ULTIME NOTIZIE AS ROMA ZANIOLO – Quel 7 settembre dell’anno scorso l’umore era nero come il cielo di Amsterdam. Il tunnel dell’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro era appena alle spalle che, ad appena 21 anni, Nicolò Zaniolo vedeva la stagione che stava cominciando di nuovo come una lunga “via crucis”, scrive La Gazzetta dello Sport.

Era in campo con la maglia dell’Italia, quella sera contro l’Olanda, e a fare crac stavolta era il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Dal 12 gennaio 2020, giorno della prima grande paura, sprigionatasi per il k.o. occorsogli nel match di campionato contro la Juventus, fino al nuovo stop di Amsterdam, l’attaccante della Roma aveva giocato appena 9 spezzoni di partita, prima che il destino decidesse di dargli appuntamento sul campo di calcio solo nell’estate del 2021.

Il percorso per la risalita è stato lungo e complesso. Innanzitutto, pur lodando l’ottimo lavoro fatto un anno fa sul ginocchio destro dal professor Pier Paolo Mariani, presso la clinica Villa Stuart, Zaniolo aveva espresso il desiderio di cambiare affinché il recupero, che si è dimostrato più lungo, gli apparisse diverso e quindi, per certi versi, più leggero.

Così si è affidato a Christian Fink, chirurgo di vaglia con base a Innsbruck, che col passare dei mesi gli ha fornito i progressivi via libera per camminare, per correre sul tapis roulant e poi per tornare sul terreno di gioco, sia pure in modo graduale e mirato. Il tutto accompagnato da un lavoro fisioterapico costante, svolto anche grazie alla Roma, che naturalmente ha supportato il capitale umano e tecnico che ha in casa, non facendogli mancare neppure gli incoraggiamenti della famiglia Friedkin.

Così, in qualche modo, ieri il cerchio si è chiuso, visto che il professor Fink, accompagnato dal dottor Manara, medico sociale del club, ha visitato ancora una volta Zaniolo – e stavolta a Trigoria – dando il via libera definitivo alla ripresa dell’attività agonistica a tutto tondo che, come per tutta la Roma, comincerà il 6 luglio agli ordini di Mourinho.

La parte finale della rieducazione il giocatore l’ha compiuta a Pontremoli, presso il “Kinemove Center”, a una quarantina di minuti dalla sua casa di La Spezia. Il centro è gestito da Gian Nicola Bisciotti, ex preparatore atletico anche dell’Inter di Mourinho, un’eccellenza nel campo del recupero degli infortuni.

Chi lo ha incrociato in quelle settimane dice che Nicolò abbia lavorato «come un soldatino», rispettando alla lettera il piano alimentare del nutrizionista della Roma e allenandosi due volte al giorno, la prima direttamente nella struttura, la seconda a casa, nel pomeriggio, seguendo sempre le indicazioni dei preparatori, che lo hanno controllato passo dopo passo sia a livello fisico che psicologico, cercando di ridargli quelle sicurezze che aveva prima dell’infortunio.

Nicolò, insomma, ha svolto un lavoro di rimessa in forma globale, incentrato su aerobica, forza generale e specifica. Tutto questo, allenandosi sei giorni su sette, cinque ad alta intensità e uno, il sabato, di scarico. Tre sono stati i principi di base del mese di lavoro a Pontremoli: il pallone, la corsa e lo spinning. L’attaccante, infatti, ha alternato la corsa in linea – frazionata e intermittente – a sedute con il pallone, oltre a lavori di spinning, ad alta intensità o di scarico. Se a questo si aggiunge che nel giugno 2020 si è anche operato ai turbinati del naso per respirare meglio, si può dire che quello che si presenterà a Mourinho sarà una sorta di Zaniolo 2.0. L’evoluzione della specie.



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